lunedì 24 novembre 2014

Grazie, Signore, per il Tuo perdono.

O Dio, lascia che la nostra preghiera parta da Te. Tu sei molto più importante del nostro peccato. Il nostro peccato non sarà mai grande come il Tuo perdono. Infatti, dove abbondò il peccato sovrabbondò il Tuo amore gratuito.

Siamo davanti a Te, o Dio, liberi dall'ossessione di meritarci o di guadagnarci o di conquistarci il Tuo perdono. Ci è donato, Tu ce lo regali e basta. Non è "roba" della nostra bottega. Che bello, o Signore, sapere che siamo già perdonati prima di pregarTi, che non dobbiamo fuggire dal Tuo sguardo…

"Dove mai c'è un Dio come Te che perdona", diceva il nostro fratello, il profeta Michea. Davvero: del Tuo amore è piena la terra. Sì, presso di Te c'è perdono e misericordia e noi possiamo vedere e gustare quanto Tu sei buono.

Tu perdonasti il popolo infedele, Mosè, Davide, e tutti colore che dimenticarono la Tua alleanza d'amore. Tu, Padre e Madre; Tu, cipresso sempre verde; Tu, sorgente inesauribile; Tu, fiore sempre fiorito. Potessimo degnamente celebrare il Tuo nome.

Ma tutte le 125.000 voci dello Zingarelli non bastano per dire chi Tu sei. Tutti i dizionari del mondo non contengono le parole adeguate per lodare il Tuo nome, per esprimerTi una lode degna. Grazie, o Padre: lascia che qualche volta i nostri cuori, così duri e dimentichi, Ti dicano grazie!

È stato Gesù, il Tuo grande profeta, a rivelarci pienamente tutto il Tuo amore per il mondo, per i popoli, per noi. La sua vita e le sue parole ci hanno testimoniato questo Tuo amore senza condizioni e senza confini.

Franco Barbero