domenica 18 gennaio 2015

PREDICAZIONE NELLA EUCARESTIA DI OGGI 18 GENNAIO


Commento ISAIA capitolo 56 versetti 1 – 12



Universalità della fede

Questo brano è incentrato sul carattere universale della parola di Dio. Più precisamente questo capitolo di Isaia ci fa capire che la parola di Dio è aperta a tutti i popoli ed anche a tutte quelle persone che vengono giudicate diverse e inferiori in base a elementi superficiali o luoghi comuni.

Questo brano si riferisce in modo specifico agli stranieri e agli eunuchi, che secondo parametri di giudizio discutibili potrebbero essere esclusi dalla parola di Dio in quanto creature diverse. I popoli stranieri vengono giudicati diversi semplicemente perché non fanno parte del popolo d’Israele, mentre la diversità degli eunuchi è evidente nelle loro condizioni fisiche, che non riflettono i tradizionali modelli di virilità maschile.

Ma Dio ascolta e accoglie anche i popoli stranieri e gli eunuchi che celebrano Dio il sabato, agiscono secondo principi di giustizia e i valori umani fondamentali, e sono disposti anche a compiere sacrifici. E Dio ricompensa anche gli stranieri e gli eunuchi dando loro la forza necessaria per affrontare i momenti difficili della vita quotidiana e per evitare di compiere azioni malvagie.

Il carattere universale della fede viene ribadito anche dopo il versetto 9: Dio si rivolge a tutte le creature di tutti i campi e di tutte le foreste, anche a uomini e animali che non vogliono o non riescono a comprendere le cose, e che si dimostrano egoisti, avidi e insensibili. Il Signore si augura di brindare e ubriacarsi anche con queste creature, anch’esse possono essere salvate e redente. La parola di Dio può essere una guida fondamentale anche per queste creature, che percorrono un loro itinerario individuale, osservano solo regole personali che giustificano le loro azioni malvagie.

Questa idea di universalità della fede è molto attuale soprattutto in quest’epoca, in cui le “diversità” sono più numerose e più evidenti. La parola di Dio ha una forza così dirompente che può unire e mettere sullo stesso livello persone che si diversificano secondo l’etnia, il ceto sociale, il percorso esistenziale, le idee politiche, l’orientamento sessuale; persone apparentemente incompatibili, ma che possono trovare in Dio la stessa, unica guida.

Forse tutte queste idee sembrano scontate. Però non bisogna mai dimenticare che qualsiasi persona deve trovare stimoli positivi e forti che li guidino nel corso del loro percorso esistenziale. Secondo la mia modesta e personale opinione, tali stimoli sicuramente possono provenire dalla parola di Dio, ma anche da autori letterari e varie tendenze filosofiche. Insomma penso che non solo la religione ma qualsiasi ambito della conoscenza può dare stimoli e riferimenti decisivi a qualsiasi persona: persone apparentemente apatiche e insensibili, che compiono azioni crudeli e provocano sofferenze ad altri individui, ma che all’improvviso ricevono stimoli e segnali che li aiutano a comprendere i propri errori. Oppure anche persone che vengono isolate, insultate e perseguitate a causa di pregiudizi, luoghi comuni e opinioni superficiali che non vengono approfondite e smentite.

Qualsiasi persona ha il diritto di trovare gli stimoli giusti che trasmettano la forza di affrontare i momenti difficili e la volontà di mettere in pratica, nella vita quotidiana, i valori umani e i principi morali fondamentali.
 
Mauro Lorusso