Roma - "La nuova rotta dei cargo? È figlia della chiusura di Mare Nostrum". Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa, non è sorpresa: "Lo sapevamo che i trafficanti avrebbero cambiato luoghi d'imbarco".
Dobbiamo aspettarci un cambio delle rotte?
"Quello dei cargo è un trend partito a settembre e destinato ad aumentare. Con la fine di Mare Nostrum, il primo novembre scorso, continuerà a crescere la pressione migratoria su Grecia e Turchia e gli imbarchi da quei paesi verso l'Italia".
Mare Nostrum ha incrementato i flussi verso la Sicilia?
"No, Mare Nostrum ha consentito di salvare molte vite e di arrestare oltre 300 scafisti. Perché si andava in mare aperto con navi provviste di presidio militare, sanitario e di polizia. Ora invece si rimane dentro le 30 miglia e non si riescono più a intercettare le navi con i trafficanti a bordo".
I cargo nello Ionio sono più sicuri delle vecchie carrette che partono dalla Libia?
"Lo sarebbero. Ma si tratta di vecchi mezzi in dismissione, privi di attrezzature elettroniche e di radar, che vengono stipati all'inverosimile. Così aumenta il rischio di tragedie".
(Vladimiro Polchi, Repubblica 3 gennaio)