lunedì 5 gennaio 2015

"QUESTE SONO LE CONSEGUENZE DELLA FINE DEL MARE NOSTRUM"

Roma - "La nuova rotta dei cargo? È figlia della chiusura di Mare Nostrum". Carlotta Sami, portavoce Unhcr per il Sud Europa, non è sorpresa: "Lo sapevamo che i trafficanti avrebbero cambiato luoghi d'imbarco".

Dobbiamo aspettarci un cambio delle rotte?

"Quello dei cargo è un trend partito a settembre e destinato ad aumentare. Con la fine di Mare Nostrum, il primo novembre scorso, continuerà a crescere la pressione migratoria su Grecia e Turchia e gli imbarchi da quei paesi verso l'Italia".

Mare Nostrum ha incrementato i flussi verso la Sicilia?

"No, Mare Nostrum ha consentito di salvare molte vite e di arrestare oltre 300 scafisti. Perché si andava in mare aperto con navi provviste di presidio militare, sanitario e di polizia. Ora invece si rimane dentro le 30 miglia e non si riescono più a intercettare le navi con i trafficanti a bordo".

I cargo nello Ionio sono più sicuri delle vecchie carrette che partono dalla Libia?

"Lo sarebbero. Ma si tratta di vecchi mezzi in dismissione, privi di attrezzature elettroniche e di radar, che vengono stipati all'inverosimile. Così aumenta il rischio di tragedie".

(Vladimiro Polchi, Repubblica 3 gennaio)