domenica 1 febbraio 2015

GLI HOMELESS CHE ESCONO DALL’OSPEDALE

Appena dimesse dall'ospedale nella fragilità della convalescenza, le persone senza dimora sono soggette a rischi di ricaduta nella malattia sei volte più alti di chi una casa ce l'ha. Lo denuncia uno studio dell'Organizzazione mondiale della Sanità: freddo, scarsa alimentazione, igiene carente - ma anche mancanza di affetti familiari - hanno conseguenze nefaste. C'è chi toma a vivere sotto i ponti debilitato dalla chemioterapia: chi, anziano, ha problemi respiratori e deve trascinarsi dietro la bombola d'ossigeno... Eppure del crudele passaggio dalla corsia alla strada non si parla mai. E, in mancanza di strutture, il volontariato fa quel che può.
Ma si sono mosse le prime avanguardie. Quelle che hanno salvato Mircea, 47 anni, muratore rumeno che, con la crisi, ha perso lavoro e alloggio. Aveva una brutta frattura esposta alla caviglia: il pronto soccorso gliel'ha ingessata, ma poi le lesioni cutanee si sono trasformate in ulcere infette. Ha rischiato la morte per setticemia. Mircea deve la vita al servizio avviato un anno fa, a Milano, da Medici senza Frontiere e dalla Fondazione Progetto Arca per assistere gli homeless dimessi dagli ospedali, ma ancora bisognosi di cure: Post Acute è la prima struttura sanitaria di questo genere in Italia, riconosciuta dagli enti locali (che in parte la finanziano) e dagli ospedali, da cui arrivano le richieste d'intervento. Medici senza frontiere ha impostato le linee guida sanitane, ma poi ha ceduto la gestione a Progetto Arca, che si occupa di persone senza dimora e ogni giorno, a Milano, Roma, Napoli, offre 2500 pasti caldi e mille posti letto. Li si aiuta con un sms da 2 euro al 45506 (fino al 1° febbraio) o con donazioni sul sito progettoarca.org.
E ora anche la Caritas di Roma sta progettando un reparto convalescenze nel suo ostello alla Stazione Termini, in ristrutturazione. Già adesso accoglie gli homeless malati nel proprio centro provvisorio di via Casilina. E chiede volontari che li accompagnino alle visite mediche; coperte e sacchi a pelo per far fronte all'emergenza freddo; contributi economici e alimentari (caritasroma.it/condividi). O solo di segnalare i casi di particolare disagio in strada: O6-88815200.
Antonella Borina

(Repubblica 16 gennaio)