martedì 10 febbraio 2015

Prostata

Per il carcinoma della prostata in stadio avanzato, già diffuso alle ossa (le prime ad essere attaccate al di fuori della ghiandola) si ampliano le possibilità di trattamento. Anche per questo 20% dei casi, l'obbiettivo è dare più anni alla vita con uno stretto controllo della malattia, ma con rinnovata attenzione alla qualità della vita.
Si tratta di un farmaco di nuova generazione, enzalutamide, per ora riservato ai pazienti in cui i farmaci tradizionali, sia ormonali sia chemioterapici, non riescono a ottenere più risposta. Farmaco ospedaliero, enzalutamide è però in compresse: chi ne ha bisogno lo assume quotidianamente a casa. Disponibile da poco anche in Italia (nasce dalla ricerca della nipponica Astellas) agisce in modo del tutto innovativo sul carburante del tumore, il testosterone. I farmaci ormonali, per quanto potenti, non riescono ad azzerare la sintesi di testosterone; enzalutamide interviene bloccando il legame dell'ormone residuo con il suo recettore, azzerando di fatto ogni stimolo per la crescita delle cellule tumorali.
Tant'è vero che anche le metastasi ossee rispondono e, grazie alla riduzione della massa tumorale, l'osso può essere meglio aiutato a riparare il danno.
Infine la qualità della vita, nel giudizio dei pazienti trattati finora, viene definita buona.
(cecilia ranza)

(Repubblica 3 febbraio)