La notizia clamorosa sarebbe un saldo naturale con il segno più ma da decenni non succede ed il dato demografico al 31 dicembre 2014 lo conferma esprimendo l'ennesimo sbilancio (-135) tra i 262 nati (nel 2013 furono 259, 295 nel 2012) ed i 397 passati a miglior vita (429 e 425 nei due anni precedenti).
Altro che segno più: in tempi di recenti non è stato sfiorato neanche il pareggio; il miglior risultato, meno 41 (348 contro 389) risale al 2008.
I pinerolesi, in linea con la larghissima fetta del bel Paese, figli ne fanno sempre meno, la popolazione invecchia ed i decessi, inevitabilmente, superano i fiocchi rosa e azzurri.
D'altra parte l'assenza di politiche a sostegno della famiglia non induce i giovani ad assumersi responsabilità, mentre ancora se le assumono gli stranieri, "titolari" del 18,7% delle nuove culle pur rappresentando "solo" l'8,1% degli iscritti all'anagrafe.
La musica non cambia: se la città è cresciuta seppur poco passando da 35.584 a 35.697 mila abitanti il merito è soprattutto degli immigrati ancora una volta nettamente prevalenti rispetto ai 1191 che hanno cambiato indirizzo trasferendosi in altri Comuni italiani, in altre nazioni o finendo cancellati per motivi diversi.
Tra i 2907 che hanno scelto Pinerolo come seconda patria la parte del leone continuano a farla i 1477 romeni saldamente al comando di una classifica che mette in fila 71 nazioni. Seguono a debita distanza Marocco, Albaniaa, Moldova, Cina e Perù. Ci aiutano a invecchiare meno percentualmente parlando: 606 di loro sono infatti minorenni.
(Mirko Maggia, L'Eco del Chisone 30 gennaio)