venerdì 13 febbraio 2015

“Tragica prova dell’inutilità di Triton”

Alle cinque del pomeriggio, sotto un vento sferzante, Giusi Nicolini è di nuovo sul molo Favaloro. Di nuovo davanti a corpi senza vita pietosamente adagiati nei teloni di plastica.
Sindaco, ci risiamo?
«Siamo di nuovo qui, di fronte a un'altra tragedia, a piangere ragazzi morti in cerca di un futuro: una situazione drammatica ma purtroppo ampiamente prevedibile, che in tanti hanno sulla coscienza ma nessuno prova vergogna».
Chi li ha sulla coscienza, l'Europa?
«Tutti quelli che hanno fatto finta di non capire e che forse ora faranno finta di non vedere. Tutti quelli che dicevano che l'operazione Mare nostrum ha fatto aumentare gli arrivi. Forse è vero. ma almeno arrivavano vivi. Ora, invece, arrivano morti. E Triton, che dovrebbe sostituire Mare nostrum , non è un'operazione umanitaria ma solo di salvaguardia delle frontiere. Non serve a nulla: né a salvare la gente e nemmeno a dare l'allarme. L'Sos l'hanno mandato quei poveri migranti. E quel che è successo dopo è l'esempio perfetto di quanto accadrà chissà quante altre volte in futuro».
Soccorsi troppo lontani?
«Lontani, inadeguati e non attrezzati: come si può pensare di salvare i migranti in mezzo al Canale di Sicilia facendo partire motovedette aperte, senza materiali, da Lampedusa? Lo sapete quante ore ci vogliono per andare e tornare? E nel frattempo a questa gente che sta morendo quale aiuto siamo in grado di dare? Questi ragazzi non sono naufragati, né annegati, ma morti di freddo. Per non parlare del rischio che corrono anche gli operatori dei soccorsi. Ma a chi interessa davvero tutto questo?».
Lampedusa nell'ultimo anno, con Mare nostrum, era ormai fuori dalle rotte di migranti. Cosa si prospetta adesso?
«Un drammatico ritorno al passato, come se i naufragi del 3 e del 10 ottobre non fossero mai avvenuti, come se Mare nostrum non fosse mai esistita. Ma le cose devono cambiare per forza. L'Europa ha deciso di lasciare nuovamente l'Italia da sola e l'Italia in silenzio ha permesso che succedesse di nuovo. Io purtroppo non posso spostare Lampedusa dalla carta geografica, noi siamo l'unico avamposto in mare ma non possiamo pensare di affrontare una nuova drammatica stagione di sbarchi. E soprattutto di morti. Il governo deve fare la voce grossa per riprendere un'operazione umanitaria».
Il centro di accoglienza, dopo lo scandalo delle docce disinfettanti ai migranti, è in ristrutturazione. Siete attrezzati per questa nuova emergenza?
«I padiglioni non interessati dai lavori sono agibili, il poliambulatorio lavora a pieno ritmo, ma questi poveri morti dove li mettiamo? Non abbiamo neanche le bare». (a. z.)
(Repubblica 10 febbraio)