lunedì 30 marzo 2015

PUNTUALITA’

"Si direbbe che la persona spesso o abitualmente ritardataria sia un soggetto super-occupato. Eccolo il tipo: non sa leggere l'orologio? Non ricorda l'orario dell'incontro o dell'impegno? Nulla di tutto questo.
Normalmente il "ritardatario abituale" non è affatto un superimpegnato. Anzi, spesso le persone che svolgono impegni seri, sono i più puntuali. Per loro la puntualità è una questione di organizzazione, di ordine interiore, di rispetto per il lavoro comune.
L'esperienza e la riflessione abituale dimostrano che il ritardatario abituale è un soggetto disturbato almeno a due livelli: il suo disordine è il segnale di una mancanza di organizzazione interiore e soprattutto segnala un disturbo narcisisitico. Egli vive in una tale concentrazione patologica abituale che lo rende  incapace di rispettare la persona e i "tempi" dell'altro, degli altri. Questa patologia causa molte tensioni nelle relazioni e spesso scoraggia il lavoro comune. A livello educativo, in contesto associativo si tratta di un fattore che sottrae autorevolezza e compromette lo spirito di collaborazione" (Emilia Corvagianni).