giovedì 2 aprile 2015
SONO STANCO
Condividiamo queste riflessioni del nostro amico Cesare Zanoni.
SONO STANCO
Stanco di fingere;
stanco di sentirmi escluso quando vado a Messa;
stanco di essere scansato quando dico a persone"praticanti" che vivo con un altro uomo;
stanco di sentirmi dire che non mi merito l’Eucarestia e men che meno il paradiso perché il mio cuore batte per la persona (per loro) sbagliata;
stanco di vedere uomini e donne fare pantomime per contestare diritti laici a altre persone;
stanco di vedere preti che disobbediscono spudoratamente al vicario di Cristo perché "la Parola va interpretata";
stanco di sentire pastori da sacri pulpiti tuonare peccati e castighi;
stanco di una chiesa autoreferenziale, che cita più sé stessa che il Vangelo;
stanco di essere schiaffeggiato moralmente da cardinali che festeggiano con un party il loro compleanno, che vivono in palazzi come nobili del Rinascimento Italiano;
stanco di sentire che "ci mancano i matrimoni gay per rovinare quel che resta della famiglia", che poi, se proprio vogliamo dircela tutta, per lo stato italiano le coppie gay non sono famiglia (per ora), quindi la "famiglia" l’avete rovinata tutta voi sposi uomo-donna;
stanco di dover subire limitazioni alla mia vita personalissima e laica da persone come me che usano il loro potere adducendo giustificazioni religiose, che tengono al guinzaglio politici corrotti, ma di tasca larga con i soldi degli altri;
stanco di vedere come in nome della religione si calpestino le vite più indifese e deboli.
Ma poi smetto di pensare, faccio un bel respiro, chiudo gli occhi e mi scopro a sentire l’abbraccio di Gesù, il calore della sua mano sulla mia spalla e il suo sguardo che mi legge dentro, che mi capisce e che mi ama con tutto se’ stesso prima ancora di dirmi altro, che mi incoraggia a camminare con Lui.
Lui che ha vissuto con un gruppo di uomini e donne, prostitute e peccatori incalliti, amandoli fino a farli splendere della Luce Divina, che si arrabbia e caccia con violenza chi usa la chiesa come mercato, che contesta chi crede che bastino delle regole e delle leggi umane per guadagnarsi la visione del Padre.
Gesù, figlio di una ragazza madre salvata dall’accusa di adulterio da un uomo avanti con gli anni e che crede con fatica, costretto ad abbracciare la sua sposa e un segreto che nemmeno loro insieme capiranno fino in fondo.
Gesù, un uomo che parla del Padre suo che sta nei cieli e muore da infame.
Sicuramente, se fossi vissuto in Palestina venti secoli fa, un giorno avrei sentito bussare alla mia porta e un uomo con la barba e degli occhi profondi come nessun altro mi avrebbe detto: "non sei ancora stanco? Vieni con me e andiamo a fare festa, perché voglio dirti che nostro Padre ti ama così come sei".
Beh, devo dire che con questo pensiero, alzo gli occhi e sorrido, in pace con il mondo intero e soprattutto con me stesso.