mercoledì 13 maggio 2015

Calura precoce ora anche al Nord

I giorni centrali di maggio promettono la nuova espansione di un anticiclone nord-africano che stavolta coinvolgerà anche il Nord Italia almeno fino a giovedì con temperature prossime a 30 °C in Pianura Padana. Una precoce ed eccezionale fiammata di caldo estivo aveva già interessato Sardegna e Sicilia all'inizio della scorsa settimana: tra martedì 5 e mercoledì 6 temperature massime di 40,6 °C a San Priamo (Cagliari) e 41,5 °C a Catenanuova (Enna), valori sopra media di oltre 15 °C e mai rilevati in precedenza nella prima decade di maggio. Forte calura anche sui restanti entroterra del Sud: 34 °C mercoledì a Potenza, a circa 800 m (nuovo primato per il mese), 36 °C all'interno di Salento e Murge, mentre nebbie marittime dovute alla condensazione del vapore a contatto con il mare ancora freddo avvolgevano in pieno giorno le coste adriatiche (solo 26 °C a Bari!). Il Nord è rimasto al margine, sotto un flusso sud-occidentale umido benché molto mite: cieli nuvolosi, piogge a tratti e temperature minime tra le più elevate mai avute in questo periodo dell'anno (17 °C a Linate lunedì, isoterma 0 °C a 3900 m alla mezzanotte di martedì al di sopra di Cuneo). Mercoledì fronte freddo e forti temporali dal Piemonte alle Alpi orientali: grandine a Torino ma soprattutto tra la Serra d'Ivrea e il Biellese (chicchi da 4-5 cm, parabrezza delle auto rotti), oltre mille fulmini in Alto Adige. Nuova linea di instabilità da Ovest venerdì 8, forte vento e grandine tra Alba e Fossano (Cuneo), nubifragio in alto Canavese (50 mm in un'ora a Sparone), forti scrosci anche in Lombardia ed Emilia (43 mm a Gossolengo, Piacenza; grandine sui colli reggiani). Variabilità sabato al Sud, violento temporale e grandinata sul basso Materano. Aprile 2015 è stato insolitamente soleggiato, mite e poco piovoso in Italia, con un eccesso termico medio di 1,4 °C che lo pone diciottesimo trai più tiepidi dal 1800, e solo metà della pioggia normale. E il caldo degli ultimi decenni continua a ridurre i ghiacciai: dal 1960 a oggi abbiamo perso il 30 % della loro superficie. E' il dato che emerge dal nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani, curato dal glaciologo Claudio Smiraglia con il sostegno di Levissima, presentato giovedì all'Alpine Glaciology Meeting di Milano, e ora scaricabile da http://users.unimi.it/glaciol/. Le unità glaciali sono attualmente 903 per un'area totale di 370 km2, nel 1960 erano 527 km2.
Luca Mercalli

(La Stampa 11 settembre)