domenica 3 maggio 2015

RICONCILIAZIONE ECUMENICA

Le resistenze che si incontrano quando si parla di riconciliazione ecumenica si ispirano spesso al timore di perdere la propria identità confessionale e di venire meno alla fedeltà a quel patrimonio di fede, di vita, di costumi, che ogni comunità cristiana ha ereditato dalle generazioni precedenti. A queste resistenze e necessario rispondere che l'autentica identità cristiana comporta una conversione permanente.
In un mondo globalizzato, nel quale la testimonianza dei cristiani non può non essere una testimonianza comune, ognuno deve sentirsi impegnato a una nuova assunzione di responsabilità su un piano di reale eguaglianza, a partire dal proprio battesimo, per contribuire a rendere sempre più fraterne e accoglienti le nostre comunità, e per dare un forte contributo perché questa comunione sempre più piena con il Signore e con gli altri cristiani possa essere realizzata per esempio prima del 2017, quando si celebreranno i cinquecento anni dall'inizio di quella dolorosa separazione che ha segnato la chiesa d'occidente nel corso di questi ultimi cinque secoli e che oggi sentiamo come ormai ingiustificata sia sul piano della fede che della vita cristiana.

Giovanni Cereti