Si sottolinea infatti vero che alcune azioni di questo Papa hanno creato profondo fastidio e preoccupazione nei settori più conservatori dell'establishment ecclesiastico, ma si obietta che su temi come il celibato presbiteriale, il sacerdozio femminile, l'omosessualità, i divorziati risposati, la collegialità nella Chiesa e l'ingerenza della stessa nella legislazione di Stati sovrani, i passi in avanti sembrano più timidi e a volte più apparenti che reali.
Ho quindi intenzione di chiedere a diversi uomini e donne di chiesa, intellettuali, teologi, giornalisti e semplici credenti di esprimersi al riguardo, a partire da un questionario che farò loro pervenire nei prossimi giorni e che va inteso più come uno spunto per articolare in maniera autonoma il proprio punto di vista che non come un testo cui "rispondere". Anche tecnicamente, ciascuno potrà scegliere se "commentare" singolarmente ogni domanda (il che spesso viene apprezzato dai lettori perché spinge a maggiore chiarezza e a un evangelico "il tuo dire sia sì sì, no no …") o esprimersi con un testo che affronti globalmente tutte le domande poste.
L'intenzione è quella di produrre un numero della rivista di grande approfondimento, e anche di grande impatto mediatico.
Terrei perciò moltissimo ad avere anche il suo contributo, da inviare eventualmente ai miei collaboratori entro la fine del mese di giugno.
Sperando vivamente che lei possa partecipare alla realizzazione di questo numero, rimango in attesa di un suo riscontro e le invio intanto un caro saluto,
Paolo Flores d'Arcais
