mercoledì 17 giugno 2015

Il segno di Ignazio

COSA spinge il sindaco di una capitale al centro di una brutta tempesta giudiziaria ad alzare le mani con il gesto della vittoria?
In quella mossa all'apparenza surreale di Marino che imita Churchill, mentre i grillini gridano "O-ne-stà!" come se ne avessero il monopolio, e gli attivisti di Fratelli d'Italia urlano "Tutti a casa, buffoni!" sperando che i romani dimentichino che Alemanno era uno dei loro, c'è tutta la solitudine di Marino, che paga oggi la colpa di non essersi accorto per due anni che i consiglieri e persino gli assessori che lo circondavano erano nel libro paga di Buzzi.
Una solitudine pulita, però. Una solitudine onesta. Che il sindaco, stretto tra l'anima sporca dei suoi compagni di viaggio e la protesta pelosa di chi vuole riprendersi il Campidoglio, segnala con la sola bandiera che gli è rimasta: le sue dita.
Sebastiano Messina

(la Repubblica 10 giugno)