lunedì 22 giugno 2015

QUANDO C'E' PROFUMO DI VANGELO

- Il papa ha fatto percepire il profumo del Vangelo. Come Gesù, ha parlato appassionatamente di un Dio accogliente, amoroso, inclusivo, perdonante. Bastano questi accenti sinceri e caldi e il Vangelo diventa vivo e palpitante.
- L'incontro con la chiesa valdese di Torino ha costituito una esperienza ecumenica e profetica. La richiesta di perdono alle sorelle e ai fratelli perseguitati e il dialogo fraterno che è avvenuto questa mattina segnano una tappa irreversibile.
- Che cosa possiamo come chiese locali raccogliere come messaggio da questo viaggio pastorale di Francesco?
Sarebbe tragico se l'evento fosse archiviato come un momento straordinario per poi ritornare ad una pastorale chiusa e routinaria.
- Ancora una volta risulta evidente quello che scrisse il teologo protestante Tillich: " Senza leader significativi, all'altezza del loro ministero, appassionati e immersi nella realtà del loro tempo, la chiesa langue".
L'intreccio, lo scambio e la sinergia tra popolo e pastori fa crescere una comunità adulta, libera, impegnata, accogliente.
- "Siate casti": ci sarà subito chi la interpreta come oppressione sessuale. Il papa ha parlato in un contesto di promozione di relazioni sane, costruttive e amorevoli.
Castità come amore aperto all'altro, come positiva accoglienza della propria corporeità in tutte le sue dimensioni personali e relazionali è tutt'altro che un richiamo all'oppressione. E' invito alla relazione, alla gioia, al rispetto di sé e degli altri, alla valorizzazione dei sentimenti, contrastando la cultura che fa del corpo proprio e altrui un oggetto o una macchina.
Un accenno che, colto nel suo significato positivo, vale ugualmente per etero, omo, trans e quanti altri.
Franco Barbero