giovedì 4 giugno 2015

Revisione Diocesi: ma con prudenza

Tra i temi affrontati dall'Assemblea generale della Cei la scorsa settimana a Roma c'è stato anche quello della revisione delle Diocesi. "Abbiamo pensato di chiedere alle Regioni ecclesiastiche di avviare una riflessione serena a seconda delle necessità e fare ipotesi a partire da situazioni concrete" ha riferito il presidente dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco. La regione ecclesiastica Piemonte e Valle d'Aosta nei prossimi mesi avrà molto da riflettere, anche perché, su 17 Diocesi, nell'arco di un paio d'anni si ritrova con una dozzina di vescovi (due lo sono già, mons. Cavalletto di Cuneo e mons. Debernardi di Pinerolo), dimissionari per raggiunto limite di età (75 anni). Tutti d'accordo con il pensiero del Papa che giudica troppe 225 Diocesi in Italia, ma sottolinea il porporato genovese: "Lo Stato per risparmiare già tende a razionalizzare sopprimendo scuole, Uffici postale, Province, Comunità montane… Gangli che formano reti di sostegno al tessuto sociale. La richiesta di molti è: "Ci abbandonate anche voi?". Da qui il suggerimento di agire con cautela, valutare le situazioni evitando soppressioni o accorpamenti "tout court" per cercare unioni di esperienze per aree omogenee capaci di porre in rete servizi ed indicazioni pastorali condivise. L'arcivescovo di Torino Nosiglia, dopo cinque anni alla vicepresidenza della Cei come rappresentante delle regioni del Nord. È stato sostituito da mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara. L'Eco del Chisone, 27 maggio