giovedì 4 giugno 2015

UNA SCONFITTA PER CHI?

"Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani, ma di una sconfitta dell'umanità". È con queste parole che il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, ha commentato la settimana scorsa i risultati del referendum in Irlanda sul matrimonio gay. Quella valanga di "sì" che si aspettavano forse in pochi. Puntando sul fatto che, in un Paese così cattolico, nessuno avrebbe osato "colpire lafamiglia".

Ma di che cosa stiamo parlando esattamente? Perché concedere anche agli omosessuali la possibilità di sposarsi sarebbe un modo per colpire la famiglia e non voler tutelare "la base dell'edificio del futuro", come dice sempre il cardinal Parolin? In che senso saremmo di fronte a una sconfitta dell'umanità?

Non so perché si insista ad assimilare il riconoscimento dell'esistenza di varie famiglie - perché la famiglia al singolare, ormai, non esiste più da tempo; di famiglie ce ne sono tante e variegate; c'è chi si sposa e chi divorzia, chi ha figli e chi non ne ha, chi li cresce da solo e chi invece se ne occupa con il compagno o con la compagna - con la volontà di distruggere la base stessa della società. Non so perché ci sia quest'ostilità a concedere a chi lo chiede, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, di condividere diritti e doveri all'interno di un quadro giuridico ben preciso. Non so perché ci si immagina che la reversibilità della pensione o l'assistenza dell'altro nella buona come nella cattiva sorte debbano essere riservati solo a chi, certo non per scelta, ma perché è così che è capitato, è sessualmente attirato da persone di un altro sesso e non possa valere invece per tutti. Ma la cosa che mi sciocca veramente, al di là della solita retorica sulla famiglia, è il fatto che un uomo di Chiesa, e per di più segretario di Stato Vaticano, evochi la "sconfitta dell'umanità" parlando delle famiglie omosessuali.


L'umanità la si sconfigge quando la si smonta, quando la si nega, quando si immagina di poter trattare un essere umano come una semplice cosa. L'umanità è sconfitta dal non rispetto della dignità, dalla cattiveria e dalla perversione, dall'assenza di compassione e dalla vendetta. Sconfiggere l'umanità significa cedere all'odio e all'intolleranza, alla rabbia e alla distruzione. L'utilizzo della tortura distrugge l'umanità. Così come i genocidi, la Shoah, le persecuzioni. Come si fa anche solo a evocare la sconfitta dell'umanità quando, in nome dell'uguaglianza di tutte e di tutti indipendentemente dalle differenze specifiche di ognuno, si prende sul serio la domanda di amore e di riconoscimento che ci viene rivolta ormai da troppo tempo da parte degli omosessuali? "Comprenne qui peut", come si dice in Francia. E lo si spieghi poi anche a chi, nel Vangelo, legge solo messaggi di carità e di inclusione per tutti.

Twitter: @MichelaMarzano