lunedì 27 luglio 2015

SPIRITUALITA' EBRAICA E PREGHIERA

"Nel corso dei secoli le forme tradizionali si svilupparono gradualmente per la preghiera ebraica comunitaria. Inizialmente tale preghiera era associata all'alleanza, alla legge e al sacrificio. Il tempio era visto come il luogo della presenza divina. La distruzione del tempio ad opera di Nabucodonosor nel 587 a.C fu traumatica per gli ebrei che erano stati esiliati a Babilonia.
Durante l'esilio gli ebrei si riunivano il sabato per ascoltare la Torà e pregare i salmi, una prima versione della preghiera sinagogale. In questo modo sembra essere emersa una forma alternativa non sacrificale di culto... La sinagoga come istituzione continuò, soprattutto in aree distanti da Gerusalemme. Lo studio della Torà, la preghiera e le opere di carità si intrecciavano nella vita ebraica e il luogo per tutto ciò divenne la sinagoga.
Nonostante la preghiera ufficiale nel Tempio e nella sinagoga fosse comunitaria nel linguaggio e nella forma, sappiamo dalle Scritture ebraiche che la preghiera estemporanea individuale si era sviluppata nel corso degli anni, come è esemplificato dalle preghiere di Mosé, Geremia, Anna, Ester e dai salmi. Il seguente Midhras del periodo rabbinico offre avvertenze pratiche per la preghiera personale: "Dio dice ad Israele: "Io ti ho comandato di leggere le tue preghiere rivolte a me nelle sinagoghe, ma se non sei in grado di farlo, prega nella tua casa; e se non puoi fare questo, prega quando sei nel campo, e se ti è inconveniente, prega sul tuo giaciglio; e se non puoi fare nemmeno questo, pensami nel tuo cuore".
(Mary Christine Athans, Alla ricerca di Maria, donna ebrea, Queriniana pag.223)