sabato 29 agosto 2015

COME MOSE'....

Deuteronomio 34


Leggendo questo brano due sono le cose che mi hanno colpita: la pazienza e la solitudine.

Guardando alla mia vita ho riflettuto sul fatto che molto spesso si vuole raggiungere un obiettivo velocemente invece nel nostro cammino dobbiamo essere pazienti.

Essere pazienti non vuol dire essere rassegnati o consumarsi nel risentimento ma vuol dire darsi del tempo.

Il lungo cammino del popolo di Israele verso la libertà è pieno di avversità, di momenti di sfiducia, di infedeltà ma è col tempo e con la pazienza di Mosè che li ha guidati che sono giunti alla terra promessa.

Terra promessa che Mosè vede in lontananza ma dove non potrà entrare e morirà solo.

Tutta la sua vita è caratterizzata da momenti di solitudine.

Era solo quando fu trovato nelle acque del fiume, quando fu cresciuto da una famiglia straniera, quando fu scelto per guidare il suo popolo fuori dalla schiavitù, quando era di fronte al Faraone, ed era ancora solo quando fa da mediatore tra Dio e il popolo che scoraggiato e impaziente si costruisce il vitello d'oro.

Ma è con pazienza e perseveranza che Mosè vive tutto questo, e con pazienza accoglie la sua morte da esule.

Anche nella nostra vita ci sono momenti di solitudine e proprio in questi giorni dove molti parlano di viaggi e di vacanze altri soffrono molto nel sentirsi soli e forse anche abbandonati.

Ma sono proprio la pazienza positiva, che si traduce nel sapersi prendere cura di noi e degli altri, e la certezza che Dio non ci abbandona ma che ci tiene per mano ed è fedele anche se noi non lo siamo, che ci conforta e ci sostiene nel nostro cammino.

Franca Gonella

Predicazione del 23 agosto