mercoledì 30 settembre 2015

Divisa e invecchiata ecco la Chiesa che aspetta Francesco

MERCED (CALIFORNIA). Qualche settimana fa la chiesa del Sacro Cuore di questa città della California era gremita da più di cinquemila parrocchiani, stipati tra le panche, l'abside e il vestibolo per assistere a cinque messe - quattro delle quali in spagnolo. Le giovani famiglie ispaniche hanno affollato persino le scale esterne dell'edificio, sforzandosi di sentire l'omelia a dispetto del frastuono proveniente da una vicina strada sopraelevata.
Al capo opposto del Paese, nella chiesa di Nostra Signora ausiliatrice - costruita nel 1898 a Filadelfia da immigrati tedeschi - in tutto il fine settimana si celebra un'unica messa. L'orologio della torre campanaria è fermo. La scuola parrocchiale è chiusa, e di recente solo 53 fedeli, per lo più canuti bianchi, si sono raccolti per celebrare la messa domenicale in questo svettante edificio di stile gotico.
La Chiesa cattolica che Papa Francesco incontrerà nella sua prima visita negli Stati Uniti sta attraversando un cambiamento profondo, segnato da conflitti inerenti alla destinazione degli immobili e delle risorse, al reclutamento dei sacerdoti e alla conservazione dei fedeli. E mentre la religione cattolica rimane la più diffusa negli Stati Uniti, la composizione etnica dei fedeli si sta modificando.
Sulla costa orientale e nel Midwest i vescovi chiudono parrocchie e scuole religiose che furono costruite con i risparmi e la fatica di generazioni di immigrati europei. In molte chiese i fedeli sono pochi, il numero dei funerali supera quello dei battesimi e le offerte della domenica non bastano a coprire le spese. Ad ovest e sud del Paese, e in alcune sacche sparse in diverse zone della nazione, le chiese sono invece stracolme di immigranti provenienti soprattutto dal Messico e dall'America Latina, ma anche dall'Asia e dall'Africa. I genitori ispanici iscrivono i figli alle scuole cattoliche, sfidando lunghe file d'attesa, e frequentano luoghi di culto improvvisati tenendosi lontani dalle parrocchie frequentate predominantemente dai bianchi di origine europea, dove spesso non si sentono ben accetti.
«Il volto etnico della chiesa sta cambiando, e il centro di gravità e di influenza si sta spostando da est ad ovest e dal nord al sud», dichiara José H. Gómez, arcivescovo di Los Angeles. «Questo papa Francesco lo sa bene», aggiunge. «Sa che il volto della chiesa sta cambiando e sa quanto siano importanti gli ispanici per il futuro della Chiesa».
La leadership della Chiesa Usa non ha però tenuto il passo con questa nuova realtà: mentre più di un terzo dei 68 milioni di cattolici iscritti nelle parrocchie degli Stati Uniti sono ispanici, solo 28 vescovi su 270 lo sono.
La Chiesa cattolica ha subito un'emorragia: fedeli di ogni età dicono di essersene allontanati in seguito agli scandali di abusi sessuali, all'esclusione delle donne e degli uomini sposati dal sacerdozio, al rifiuto dei rapporti omosessuali e degli anticoncezionali e al divieto di estendere la Comunione ai cattolici che hanno divorziato o si sono risposati senza ricevere l'annullamento.
Sino a due decenni fa un americano su quattro si riteneva cattolico, oggi solo uno su cinque si definisce tale. Se gli ex-cattolici formassero una chiesa, sarebbe la più numerosa di tutta la nazione dopo la Chiesa cattolica. Durante la visita che lo porterà a Washington, New York e Filadelfia, papa Francesco dovrà cercare di raggiungere questi numerosi volti del cattolicesimo americano: i ferventi e i dispersi; i liberali e i tradizionalisti; le chiese dei bianchi della working class, sempre meno frequentate, e quelle frequentate perlopiù da immigranti, spesso immeritatamente affollate.
Per certi versi Francesco è l'uomo giusto per questo compito. Oltre ad essere il primo papa proveniente dall'America Latina, è figlio di immigrati che portarono la loro fede dall'Italia all'Argentina, e rappresenta dunque un ponte vivente tra la vecchia Chiesa degli emigrati e quella nuova. E benché abbia scelto di visitare la zona orientale del Paese, dove la Chiesa è in declino, per molti aspetti Francesco si rivolgerà agli ispanici a Ovest, che rappresentano il futuro della Chiesa e della nazione.
A due anni e mezzo dalla sua nomina Francesco è già molto amato. Da un recente sondaggio condotto da New York Times e Cbs News risulta infatti che il Papa troverà ad accoglierlo dei fedeli assai ben disposti.
Laurie Goodstein

(Repubblica 22 settembre)