BEATO Roberto Calasso e beata Rosellina Archinto, che hanno potuto e voluto ricomperarsi per tempo le quote delle loro case editrici (Adelphi e Archinto) tornando padroni di se stessi ed evitando di finire nel mucchione Mondadori/Rizzoli. Non c'è niente di davvero odioso o malefico, nelle grandi concentrazioni, tranne la loro presunta inevitabilità. Tutti a dire che "o si cresce o si muore", o ci si accorpa o si svanisce, l'obbligo di diventare giganti è uno dei più celebrati assiomi dell'epoca, devono morire le librerie piccole, devono morire i negozi piccoli, devono morire le botteghe artigiane, devono morire gli editori piccoli e medi, devono morire i palinsesti piccoli, perfino le banche piccole devono morire.
Spiegano gli esperti che per reggere sul mercato questo si deve fare: rimanere in due o tre grossissimi, in ogni settore; tutti gli altri, bene che vada, possono diventarne i vassalli o i consiglieri o i reggicoda. Ma se fosse una balla? Se, come per altro la logica suggerisce (l'economia non è una branca della logica), il piccolo e il medio, giovandosi di una leggerezza e di una flessibilità sconosciute ai colossi, alla fine non solo riuscissero a scamparla, ma fossero il solo vero luogo dove si inventa e si rinnova, si resiste al luogo comune, si creano gli anticorpi alla massificazione?
Michele Serra, L'AMACA
(La Repubblica del 7 ottobre)
Spiegano gli esperti che per reggere sul mercato questo si deve fare: rimanere in due o tre grossissimi, in ogni settore; tutti gli altri, bene che vada, possono diventarne i vassalli o i consiglieri o i reggicoda. Ma se fosse una balla? Se, come per altro la logica suggerisce (l'economia non è una branca della logica), il piccolo e il medio, giovandosi di una leggerezza e di una flessibilità sconosciute ai colossi, alla fine non solo riuscissero a scamparla, ma fossero il solo vero luogo dove si inventa e si rinnova, si resiste al luogo comune, si creano gli anticorpi alla massificazione?
Michele Serra, L'AMACA
(La Repubblica del 7 ottobre)