lunedì 5 ottobre 2015

TESTO BIBLICO E PREDICAZIONE

Geremia 18,1-6

1 Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore: 2 «Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola». 3 Io sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. 4 Ora, se si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano al vasaio, egli rifaceva con essa un altro vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.5 Allora mi fu rivolta la parola del Signore: 6 «Forse non potrei agire con voi, casa di Israele, come questo vasaio? Oracolo del Signore. Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così voi siete nelle mie mani, casa di Israele.

Ieri sfogliando un mio vecchio quaderno di appunti ho trovato questa riflessione che avevo fatto nel 97 sul Geremia 18, 1-6, la parabola del vasaio.
Come allora , dico qualcosa sulla vicenda di Geremia, questo profeta così simile a Gesù.
Anche lui visse in un periodo turbolento nella storia del piccolo regno di Giuda.
La sua predicazione si svolge a cavallo di un periodo di relativa serenità, con il re Giosia e un periodo invece terribile dopo la morte tragica di questo re.
Il periodo è tra il 639 al 587.
Come dicevo prima, Geremia vive predicando il rinnovamento dell'alleanza sotto il re Giosia nel 621.
Morto Giosia gli successero due re estremamente corrotti e avidi di potere che si lasciarono coinvolgere nel gioco delle grandi potenze : l'Egitto e Babilonia.
Geremia non mancò di lanciare i suoi ammonimenti, ma fu osteggiato dalla sua stessa gente, dal sommo sacerdote subì la prigione e ogni sorta di abusi..
Nel 587 tutta la classe dirigente di Israele viene deportata a Babilonia e in patria rimasero solo i poveri, gli sbandati e sfruttati.
Geremia molto probabilmente morirà lapidato in Egitto dove era stato esiliato.
E' in questo contesto che si inserisce la sua predicazione.
Questo brano del vasaio mi è piaciuto per il parallelo tra la vita dell'essere umano e la creta .
La creta è qui il simbolo della disponibilità, della capacità di cambiamento profondo.
Il vasaio forgia il vaso di creta con le sue mani e gli dà forma, lo lavora, lo liscia e quando è troppo secco lo bagna con acqua ed ecco che per il vaso si aprono nuove possibilità di cambiare, prendere un'altra forma , essere rimodellato; la creta si presta a questa operazione
Quando il vaso è secco non è più possibile alcun cambiamento.
Il parallelo con la nostra vita lo vedo proprio in questa operazione di non lasciare mai seccare il nostro cuore.
Se siamo "secchi", difficilmente potremo cercare di attuare dei cambiamenti, dei rimodellamenti.
Per me l'acqua che mi ha aiutato un po' a rimanere aperta al cambiamento è proprio la lettura delle Scritture fatta in gruppo.
E' molto facile che la "nostra creta", per riprendere l'immagine di Geremia, con il trascorrere del tempo diventi secca. La bellezza della vita e della fede è in questo rimanere aperte e aperti nelle mani del Dio vasaio.
Spesso l'acqua con cui rendere "modellabile" la creta della nostra vita ci viene dalla vicinanza e dalla testimonianza delle persone con cui camminiamo.
E questo è un bel dono di Dio.
Fiorentina Charrier , Eucarestia del 4 ottobre