domenica 6 dicembre 2015

EUCARESTIA : A PINEROLO

Lc 8,22-25: La tempesta
22E avvenne che, uno di quei giorni, Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo all'altra riva del lago». E presero il largo. 23Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24Si accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo perduti!». Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. 25Allora disse loro: «Dov'è la vostra fede?». Essi, impauriti e stupiti, dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti e all'acqua, e gli obbediscono?».

In questi pochi versetti Luca ci narra un fatto miracoloso, apparentemente, di cronaca. In effetti, il racconto della tempesta non è altro che una metafora .
Analizzandolo troveremo degli spunti che ci potranno servire per la nostra vita di tutti i giorni.
Intanto la parola "tempesta" è sinonimo  di sconvolgimento, di un evento straordinario che va al di là della quotidianità, della normalità; un evento che in qualche modo ci mette a disagio, ci allarma.
Questo perché generalmente, la tempesta non passa indenne e ciò che produce o porta con sé è quasi sempre rovinoso, con conseguenze  che lasciano il segno.
Siamo soliti dare alla "tempesta" un significato ed un'accezione negativa perché, quasi sempre, questo evento porta uno scompiglio nella nostra vita, un cambiamento repentino e improvviso.
Però, in questo cambiamento repentino e improvviso, non ci sono solo aspetti negativi; c'è, come si dice, anche l'altra faccia della medaglia. Vediamo perché!
Intanto la routine, l'abitudine, lo scorrere del tempo e delle giornate senza troppi imprevisti, ci conducono, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, all'assuefazione.
Ci ancoriamo sempre di più ai nostri punti di riferimento che, poco alla volta, diventano delle catene che ci bloccano e ...bloccano anche i nostri slanci.
Le novità, i cambiamenti, le persone che non conosciamo ci spaventano, pertanto cerchiamo di evitarli creando così un circolo vizioso che ci imprigiona.
La tempesta, invece, arriva improvvisa, senza che noi possiamo fare nulla per fermarla. Ci troviamo così di fronte ad una situazione nuova che, volenti o nolenti, dobbiamo affrontare. Questo ci costringe a mettere in gioco nuove energie per ritornare a percorrere il cammino della liberazione che si era interrotto o che non era mai iniziato.
Voglio pensare che il significato del "miracolo della tempesta sedata" sia proprio questo: l'evento che sconvolge (la tempesta appunto), fa parte della vita .
Sta a noi viverlo NON come sconfitta, ma come punto di partenza per aumentare e rinvigorire la nostra fiducia in Dio che sempre ci accoglie.
Basterà invocarlo, si farà sentire, anche se il suo intervento non sarà sempre così pronto e spettacolare come Luca, Marco e Matteo ci raccontano.
Predicazione svolta da Ada Dovio, durante l'eucarestia di domenica 6 dicembre.