sabato 13 febbraio 2016

Exsurge Domine

Il 16 novembre 1487 il commissario apostolico Alberto de' Capitani proclamò la crociata contro i valdesi della Val Pragelato che avevano rifiutato di sottomettersi. Egli indisse la repressione armata proclamando il versetto biblico «exsurge Domine» (salmo 7,3) «sorgi Signore nella tua ira, alzati contro la furia del miei avversari, svegliati mio Dio, emetti un giudizio». Trentatré anni dopo il papa Leone X nella bolla di scomunica di Lutero chiamò in soccorso il Signore contro il frate ribelle e i suoi aderenti ancora con una preghiera (Salmo 74, 22) che cominciava con «exsurge Domine», «sorgi Signore difendi la mia causa, ricordati degli improperi che lo stolto ti fa tutto il giorno».
In entrambi i casi le invocazioni alla salvezza del giusto contenute nei salmi sono state manipolate in incitamenti alla violenza contro la dissidenza religiosa (valdesi e poi luterani) e la preghiera biblica ha avuto un uso politico per suscitare criminali illusioni di fare giustizia contro i nemici di Dio. A questa distorsione orrenda della Bibbia e della preghiera hanno fatto seguito le guerre di religione che hanno insanguinato l Europa.
La lezione non è stata imparata. A cento anni dl distanza dalla prima Guerra mondiale, ricordiamo che per quella guerra tutte le Chiese hanno arruolato Dio, benedetto gli eserciti contrapposti e fornito ai nazionalismi il bagaglio delle invocazioni religiose. Poche le eccezioni: il papa Benedetto XV che ha definito  la guerra una inutile  strage, e il grande teologo protestante Karl Barth che già nel 1914 prendendo le distanze dai suoi maestri che avevano dichiarato il sostegno alla guerra, registrava il fallimento del cristianesimo o «almeno delle Chiese cristiane» chiedendo «Dov'è rimasta la forza dell' evangelo?».
Piercarlo Pazè


(Riforma 5 febbraio)