sabato 6 febbraio 2016

Nella Turchia di Erdogan ergastolo per uno scoop

I colpevoli di scoop all'ergastolo. Questa oggi è la giustizia di Recep Tayyip Erdogan, capo dello Stato e fondatore in Turchia di un partito che si chiama Giustizia e Sviluppo. Ieri un giudice ha chiesto il massimo della condanna (la pena di morte è stata ormai abolita) per il direttore e il capo redattore del quotidiano Cumhuriyet.
Lo scorso maggio Can Dundar e Erdem Gul avevano pubblicato articoli sui camion dei servizi segreti turchi pieni di armi destinate ai ribelli islamisti alla frontiera siriana. Subito i giornalisti sono stati accusati di spionaggio, rivelazione di segreti di Stato e sostegno al terrorismo. Da novembre sono rinchiusi alla periferia di Istanbul e ogni giorno, sotto la neve, un presidio di loro colleghi è seduto a turno fuori dal carcere. Can Dundar ha inviato via Repubblica una lettera al presidente del consiglio Matteo Renzi. E lo stesso premio Nobel per la Letteratura, Orhan Pamuk, ha speso forti parole di sostegno. Ieri una trentina di premi Nobel ha criticato le reazioni "repressive" del governo di Ankara. A darne conto in Turchia è sempre Cumhuriyet, benché privo dei suoi vertici.
Marco Ansaldo

(la Repubblica 28 gennaio)