venerdì 6 maggio 2016

"Se finalmente siamo qui è per merito di Francesco"
CITTÀ DEL VATICANO. «L'ha detto Francesco: è l'ora dei laici. Quindi, dico io, delle donne. Le donne sono tutte laiche, per loro non c'è il sacramento dell'ordine. Ma nella Chiesa possono fare tante cose, ad esempio le direttrici spirituali, perché il genio femminile di cui parlava Wojtyla venga valorizzato».
Luisa Muraro, scrittrice, filosofa, militante delle battaglie per le donne, femminista fino in fondo - «appartengo alla libertà femminile - dice - , alle altre donne», autrice per La Scuola di "L'anima del corpo. Contro l'utero in affitto", cosa ci fa nell'inserto dell'Osservatore?
«Tutto nasce da una grande amicizia, quella con Romana Guarnieri, storica studiosa di mistica medievale. Guarnieri non amava il femminismo perché non lo conosceva fino in fondo. Poi, secondo quanto disse un giorno alla Lateranense la Scaraffia, io la portai a capirne l'importanza. Frequentando la Guarnieri conobbi la Scaraffia».
Quale il suo contributo alla rivista?
«Da laica desidero che non perdiamo la tradizione cristiana medievale e tardo antica dei padri e delle madri della Chiesa e la cultura religiosa, perché la modernità da certi punti di vista è in un momento di grande impoverimento. Nella filosofia femminile del XX secolo abbiamo Simone Weil che non ha mai seguito l'onda laica più radicale. Così cerco di fare io».
Che contributo sta dando Francesco a una maggiore valorizzazione della donna nella Chiesa?
«Ritengo il suo un grande contributo. Non ha una visione strettamente dogmatica del messaggio
cristiano, nel senso che non ripropone semplicemente i dogmi, ma cerca di trasmettere anzitutto lo spirito del cristianesimo. Beninteso, non è un Papa femminista, ma del resto non è quello di cui c'è bisogno. È un Papa cristiano attento però alle donne». (p.r.)
(La Repubblica 3 maggio)