giovedì 30 giugno 2016

COMMENTO ALLA LETTURA BIBLICA

...Anche quando Satana non cade dal cielo...

Luca 10, 1-20
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro:"La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino....
I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo:"Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome".
Egli disse:"Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli".

Settanta/ settantadue
Questa pagina ha mille fuochi che ruotano attorno ad un solo messaggio centrale: come testimoniare ed annunciare la vicinanza di Dio alle persone?
Questi principianti sono 70, numero simbolico che nella tradizione ebraica indica le 70 nazioni del mondo?
Oppure, secondo il mondo greco, 72 è il numero che indica l'universalità?
I due diversi manoscritti possono benissimo concordare nel descrivere il cammino della comunità di Luca che andò progressivamente aprendosi alle diverse culture del mondo esterno e a diverse presenze al suo interno.

Una follia
A dirla tutta, sembra qualcosa di peggio di una follia. Inviarli come agnelli in mezzo ai lupi, non è proprio né una scelta saggia né una prospettiva allettante. Per giunta …. senza borsa, senza sacca, senza sandali..... Questa radicalità era già stata enunciata nel momento dell'invio dei dodici: " Non prendete nulla per il viaggio: né bastoni, né sacca, né pane, né denari e non abbiate due tuniche ciascuno"( Luca 9, 3). Quando si parte per un viaggio è buona norma verificare se abbiamo con noi tutto l'occorrente, almeno per la sopravvivenza. Qui Gesù non cita un elenco, sia pure ridotto all'essenziale, di ciò che garantisce un viaggio umanamente percorribile. È sorprendente che Gesù elenchi solo ciò che non devono portare con sé. Sembra che questa sconcertante richiesta abbia un significato preciso; non si va a fare propaganda di una nuova dottrina, ma si è inviati a testimoniare una vita povera, la vicinanza reale e l'immersione nella vita dei "miserabili dei villaggi". L'annuncio del regno di Dio è prima di tutto una testimonianza in cui, sia pure nelle mutate situazioni, occorre sempre partire dal fare corpo con gli ultimi e le ultime della società.
Il rovescio
Questa è la linea di partenza. Se guardiamo la storia della nostra chiesa istituzionale, ci tocca constatare che siamo andati nel mondo molto spesso su carrozze imperiali. Dal quarto secolo la grande istituzione cristiana ha vestito i panni dei sovrani ed ha completamente dimenticato questa pagina del Vangelo. Siamo stati amici di tutti i poteri, ne abbiamo copiato i simboli, i rituali, le insegne, le "liturgie", i troni, i gesti … Altroché senza borsa: abbiamo fondato imperi finanziari, banche vaticane, costruito solide alleanze con i poteri più oppressivi e squallidi. È storia di secoli, ma non è ancora del tutto passata. Basta un papa che deponga alcune ritualità sacrali e mondane e il popolo di Dio intravede una speranza, sogna che avvenga la svolta verso una chiesa più umana, dove non c'è più bisogno di vestire Prada e rifugiarsi sotto l'ermellino.
Andate
C'è modo e modo di andare... Si può andare gongolanti di certezze e di sicurezze e credersi i depositari della verità e della salvezza. Oppure si può andare "incontro" con umiltà, "sulle strade polverose dei villaggi", disponibili all'ascolto,
all'incontro, al dialogo, all'apprendimento, cercando di sentire i palpiti dei cuori e di vedere i germi del regno di Dio ovunque essi compaiono.
Questo è l'incontro che si fa attenzione, rispetto, proposta alle persone, senza nulla imporre, senza sentirsi i possessori dell'ultima parola.
Se i settantadue "tornarono pieni di gioia", privi di ogni equipaggiamento pesante, Luca vuole dirci che la testimonianza cristiana, la nostra fede vissuta nel mondo, non hanno bisogno di grandi mezzi, di comparse potenti, di personaggi influenti …
Hanno bisogno di fiducia in Dio, di disponibilità. Se cerchiamo mezzi potenti, non crediamo nella forza e nella presenza liberatrice di Dio e del messaggio evangelico.
Questo è il nodo, la svolta, la conversione. Evidentemente alle spalle di queste parole esiste un preciso insegnamento del nazareno, ma il redattore del Vangelo probabilmente ha accentuato la radicalita' perche' gia' nella sua comunita' degli anni 90 si affacciava la tendenza a cercare appoggi tangibili, risorse umane rassicuranti, che garantissero un futuro.
 E quando Satana non precipita dal cielo?
Oggi sappiamo bene che Satana vuol dire potere oppressivo, egoismo, discriminazioni....Ci domandiamo in questo contesto che cosa significhi, davanti al trionfo del mercato, al disprezzo dei migranti e di tutte le persone marginali, continuare un impegno di testimonianza evangelica senza mezzi potenti.
Sono belle le stagioni o i momenti in cui si vede la crescita del buon seme e il fiorire della giustizia.
Ma oggi non e' cosi'. Sembra che tutti i satanassi umani dell'ingiustizia e della corruzione abbiano il sopravvento. Diventa dunque urgente domandarci come possiamo "sopportare" sia la nostra impotenza che "il silenzio di Dio".  Qui la nostra fede e' messa a dura prova. Possiamo reggere soltanto se crediamo, oltre ogni evidenza, al Dio fedele di cui il nazareno ci ha dato testimonianza. Si tratta di fare come Mose' che"rimase incrollabile come se vedesse l'invisibile"
(Ebrei, 11,27/.
Tu
Voglio terminare citando la preghiera di un grande mistico ebraico, il rabbino di Berdicher, in Polonia, che suona in perfetta consonanza con il messaggio di totale fiducia in Dio, oggi non meno necessaria che al tempo delle primitive comunita'.
Ovunque io stia, Tu.
Solo Tu, proprio Tu,
ancora Tu, sempre Tu.
Se uno sta bene, Tu.
Se uno sta male, Tu.
A est Tu, a Ovest Tu,
a Nord Tu, a Sud Tu.
Tu cielo, Tu terra,
in alto Tu, in basso Tu.
Ovunque mi giri,
ovunque mi volga, Tu.