venerdì 29 luglio 2016

La riflessione di un grande maestro
Quando si parla di risurrezione, nel messaggio dei Vangeli non si tratta di una azione autonoma di Gesù. E' necessaria una consapevolezza:
"Si tratta fondamentalmente di un atto di Dio rispetto a Gesù... Parlando di "risuscitamento" si pone decisamente al centro del discorso l'azione esercitata da Dio su Gesù: è solo per l'intervento vivificante di Dio che la passività mortale di Gesù si trasforma in attività rivivente. Solo in quanto resuscitato da Dio egli è il Risorto. In tutto il Nuovo Testamento la risurrezione viene costantemente intesa nel senso di un risuscitamento come opera del Padre... La fede nella risurrezione è una radicalizzazione della fede in Dio: una fede in Dio che non si ferma a metà strada, ma va coerentemente fino in fondo. Una fede in virtù della quale l'uomo, senza prove rigorosamente razionali, ma con una fiducia del tutto ragionevole, vive nella certezza che il Dio dell'inizio è anche il Dio della fine, che il Dio creatore del mondo e dell'uomo, à anche il Dio che li porta a compimento. Noi, morendo, non scompariremo nel nulla. Con la morte entreremo in Dio, che come è origine e proto-sostegno, così è anche proto-fine della nostra esistenza... Risuscitamento significa reale superamento della morte a opera del Dio Creatore, che il credente ritiene capace anche dell'impresa suprema, anche di una vittoria sulla morte. La fine che è un nuovo inizio!... Essendo l'alfa, Dio è anche l'omega..."
(Hans Kung, Tornare a Gesù, Rizzoli, passim 267-275)

Ho voluto riportare questa limpida documentazione biblica e teologica perché per un cristiano è costantemente fondamentale risalire al messaggio centrale della nostra fede.
Franco Barbero