venerdì 5 agosto 2016

LA SEGNALAZIONE ANONIMA: UNA BANDA PUO’ USARLA CONTRO L’ALTRA

L'APP della Appendino contro gli spacciatori divide cittadini e operatori della sicurezza. Il problema dello spaccio di stupefacenti per le strade di Torino è stato più volte denunciato sia dai sindacati di polizia che dagli abitanti. Ma la soluzione proposta dalla nuova giunta nel programma di governo non convince tutti. Dai vertici delle forze dell'ordine non arrivano pareri ufficiali sulla proposta. «Nei prossimi giorni il questore Salvatore Longo incontrerà la sindaca e verranno affrontati i diversi temi all'ordine del giorno, tra cui anche quello della app», si limitano a dire dalla questura. In procura chi si occupa della sicurezza urbana non vuole commentare, ma tra gli operatori serpeggiano molti dubbi su come sia possibile metterla in pratica. «La proposta potrebbe essere interessante, ma va detto che già ora riceviamo e valutiamo esposti e segnalazioni che arrivano dai cittadini - ragiona il segretario del sindacato di polizia Siulp, Eugenio Bravo - Bisogna capire in che forma e con che metodo Appendino intende usare questa app».
L'incognita maggiore riguarda la possibilità di fare segnalazioni anonime: «Bisogna fare attenzione - precisa Bravo - Potrebbero essene utilizzate anche dalla criminalità, interessata a distogliere le forze dell'ordine da certi punti della città o per compiere delle imboscate agli agenti. E poi c'è da valutare anche la mole di lavoro causata da anonimi che possono rivelarsi dei falsi». Sul web e sui social network l'idea ha scatenato numerose polemiche tra chi chiede che siano le forze dell'ordine a occuparsi del problema e chi sostiene che l'aiuto dei cittadini possa dare un contributo.
All'indomani delle polemiche sui limiti al wifi nelle scuole «a tutela della salute», la sindaca Appendino ha incontrato ieri il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, che ha ricordato: «Il 98 per cento della città è già coperto dalla banda ultralarga, con velocità superiore ai 30 mega». Sempre ieri, poi, la sindaca ha chiarito di voler «estendere il wifi in tutte le zone della città». Aggiungendo però: «Inviteremo a spegnere i router quando non necessari, specie negli edifici pubblici».
Jacopo Ricca

(la Repubblica 23 luglio)