"E' questa la paura e allo stesso tempo l'accusa che scivola tra i gazebo, che si rincorre nei conciliaboli, negli alberghi o a margine del palco: "Beppe deve allargare, creare una struttura con incarichi ripartiti" ripetono come un mantra gli scontenti. Perché la speranza nel fondatore che è tornato leader c'è ancora. Ma il timore è che si sia rassegnato a un cambio di fase, a un MCS con 2 capi e gli altri a fare i potatori d'acqua.
"Magari Grillo ascolta cattivi consiglieri", azzarda qualcuno. La certezza è il malessere di cui la sfibrante battaglia sulla scaletta degli interventi è lo specchio. In diversi hanno reclamati spazio. E in tanti hanno chiesto che la parte finale della serata non fosse appannaggio sempre dei due big, Di Maio e Di Battista. Invece i due big, i due alleati, hanno parlato l'uno dopo l'altro, appena prima di Csaleggio junior e di Grillo". (Da Il fatto quotidiano di oggi 25 settembre)
