La Dytech di Airasca azienda che opera nel settore dell'automotive - produce tubi di alimentazione benzina, bocchettoni e sistemi per idroguida destinati alle maggiori case automobilistiche - chiude lo stabilimento di via Torino. La produzione sarà spostata a Chivasso con tutti i 380 dipendenti.
La notizia l'ha ufficialmente comunicata ieri l'azienda all'Unione industriale di Torino, nel corso di un incontro con i sindacati.
Sulla vicenda la Fiom-Cgil ha preso posizione. Spiega Edi Lazzi: «Lo stabilimento di Airasca è sempre stato un'eccellenza in termini di efficienza produttiva. Abbiamo chiesto alla direzione aziendale di ritornare sui suoi passi e rivedere la decisione di abbandonare il sito di Airasca, dando la nostra disponibilità ad affrontare eventuali criticità per trovare delle soluzioni».
E aggiunge: «La decisione è stata presa per abbattere i costi: i capannoni di Airasca sono in affitto, mentre a Chivasso sono di proprietà. Ma lì lavorano già altre 300 persone, come saranno risolti i problemi di spazio?».
L'azienda, del gruppo giapponese Sumitomo Riko, ha programmato il piano di trasferimento dei macchinari già a gennaio e lo completerà nel 2018.
«Avvertirò subito l'assessore regionale al lavoro per cercare di verificare in che modo si possa far recedere da questa decisione i vertici dell'azienda- dice il sindaco di Airasca, Leopoldo Di Riso - penso al disagio per i lavoratori e specialmente a quello di tante donne che hanno accettato un rapporto di lavoro a part time per accudire i figli. Anche se verrà messo un autobus per raggiungere lo stabilimento ci vorrà un'ora di viaggio». Lunedì mattina sono previste le assemblee dei lavoratori.
Antonio Giaimo
(La Stampa 15 ottobre)
La notizia l'ha ufficialmente comunicata ieri l'azienda all'Unione industriale di Torino, nel corso di un incontro con i sindacati.
Sulla vicenda la Fiom-Cgil ha preso posizione. Spiega Edi Lazzi: «Lo stabilimento di Airasca è sempre stato un'eccellenza in termini di efficienza produttiva. Abbiamo chiesto alla direzione aziendale di ritornare sui suoi passi e rivedere la decisione di abbandonare il sito di Airasca, dando la nostra disponibilità ad affrontare eventuali criticità per trovare delle soluzioni».
E aggiunge: «La decisione è stata presa per abbattere i costi: i capannoni di Airasca sono in affitto, mentre a Chivasso sono di proprietà. Ma lì lavorano già altre 300 persone, come saranno risolti i problemi di spazio?».
L'azienda, del gruppo giapponese Sumitomo Riko, ha programmato il piano di trasferimento dei macchinari già a gennaio e lo completerà nel 2018.
«Avvertirò subito l'assessore regionale al lavoro per cercare di verificare in che modo si possa far recedere da questa decisione i vertici dell'azienda- dice il sindaco di Airasca, Leopoldo Di Riso - penso al disagio per i lavoratori e specialmente a quello di tante donne che hanno accettato un rapporto di lavoro a part time per accudire i figli. Anche se verrà messo un autobus per raggiungere lo stabilimento ci vorrà un'ora di viaggio». Lunedì mattina sono previste le assemblee dei lavoratori.
Antonio Giaimo
(La Stampa 15 ottobre)