venerdì 21 ottobre 2016

VIOLENZA DI GENERE: LA DOPPIA PETIZIONE

ROMA-ADISTA. Quello contro la violenza di genere è un impegno in cui la Federazione donne evangeliche in Italia (FDEI) ha sempre profuso molte energie. È da anni, per esempio, che l'organizzazione promuove il Quaderno "Non più sole. 16 giorni per vincere la violenza", diffuso in occasione del periodo che va dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) alla Giornata internazionale dei diritti umani (10 dicembre).
Quest'anno, per il quarantennale della sua costituzione, la FDEI ha deciso di ampliare il suo raggio d'azione, lanciando una raccolta firme contro la violenza di genere da consegnare poi al Dipartimento Pari Opportunità del governo. Anzi, non una ma due raccolte firme, perché della petizione esiste una versione pensata per le donne e una pensata per gli uomini.
«Combattere la violenza nei confronti delle donne è stato sempre, per la FDEI, un obiettivo prioritario, perseguito con modalità diverse nell'arco dei suoi 40 anni», ha spiegato la presidente, Dora Bognandi (Nev, 7/9): «Quest'anno, il Comitato nazionale della nostra Federazione ha voluto lanciare un attestato di impegno e una petizione in due versioni. Questo perché l'impegno non è identico per i due sessi, dal momento che vivono realtà diverse. Inoltre, con una lista esclusivamente maschile, intendiamo mettere in evidenza come molti uomini si sentano coinvolti nel combattere la violenza di genere».
Il testo pensato per le donne esprime l'impegno a «non subire passivamente atti di violenza fisica, psicologica, sociale e religiosa che colpiscano noi stesse e le altre donne» e a "operare perché cresca in noi stesse e nelle altre donne la piena consapevolezza della nostra dignità». Quello per gli uomini invece impegna a «non esercitare e non tollerare alcun atto di violenza fisica, psicologica, sociale e religiosa contro le donne» e ad «operare affinché sia rispettata la dignità femminile in ogni ambito di nostra competenza e conoscenza». Entrambi impegnano a «vivere, diffondere e sviluppare una cultura basata sulla parità di genere che si ispiri a legalità, diritto e solidarietà». Inoltre tutti e due si concludono con un appello al Dipartimento Pari Opportunità affinché si adoperi perché "siano superati tutti gli ostacoli di ordine burocratico per far arrivare ai centri antiviolenza già esistenti i fondi a essi destinati»; venga agevolata "la fondazione di centri antiviolenza in ogni Regione d'Italia per proteggere un numero sempre maggiore di donne e minori a rischio, offrendo loro una migliore qualità di vita»; siano avviati «servizi e interventi sul territorio, mirati alla prevenzione, che abbiano come target specifico gli uomini»; venga facilitato il reinserimento socio-lavorativo delle vittime.
La raccolta firme è aperta a tutti. Sul portale Change.org è possibile sottoscrivere le dichiarazioni di impegno fino al 20 novembre prossimo, perché, ha spiegato ancora la presidente, l'intenzione è quella di consegnare le firme al Dipartimento Pari Opportunità in una data quanto più prossima possibile alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. (Ingrid colanicchia)

(Adista, 24 settembre 2016)