lunedì 28 novembre 2016

Gli ordini di Trenitalia finiscono in Germania. A rischio 500 lavoratori

L'esclusione da due importanti commesse ferroviarie per Trenitalia potrebbe aprire una crisi occupazionale della Faiveley Transport Italia di Piossasco, una società con 110 anni di storia sul territorio e circa 500 dipendenti sparsi in tutta la cintura Ovest di Torino. Nello stabilimento di via Volvera l'azienda produce componenti e apparecchiature per veicoli ferroviari ed è leader del settore a livello internazionale. Le ultime lavorazioni per la realizzazione di freni e porte per ben 500 treni regionali, sono però finite all'estero e adesso le amministrazioni locali sono preoccupate per le ripercussioni sul tessuto sociale.

L'intervento dei sindaci
Questa volta, però, hanno preferito giocare d'anticipo e così i sindaci di Torino, Pinerolo, Piossasco, Orbassano, Volvera e Rivalta hanno deciso di scrivere subito alla direzione di Ferrovie dello Stato chiedendo di riesaminare la possibilità di ricontrattare i termini economici con Faiveley nell'interesse dell'economia locale, nazionale e delle famiglie dei lavoratori. «Il rischio è che un'eccellenza storica del nostro territorio debba ora affrontare grossi problemi occupazionali che potrebbero ripercuotersi su tutta la cintura Ovest - spiegano gli amministratori - La maggior parte dei dipendenti vivono proprio tra Piossasco, Rivalta, Orbassano, Rivoli, Volvera, Cumiana, Pinerolo, Collegno, Grugliasco e Torino per un totale di circa 500 lavoratori. E altrettanti sono coinvolti nella filiera della fornitura». I timori sono quindi per l'intero indotto: «È evidente che i Comuni si trovino in una situazione di disagio - continuano - Le amministrazioni sono ormai spettatrici impotenti di fronte a scenari ormai noti: tanti cittadini che perdono il posto di lavoro e costi a carico degli enti locali. Che poi devono anche gestire le situazioni drammatiche in cui si vengono a ritrovare le famiglie coinvolte».

Lettera ai giapponesi
Per questo i sindaci hanno indirizzato la lettera anche Hitachi Rail Italy (la società che si è aggiudicata una delle due commesse): «Hitachi (ex Ansaldo-Breda) da anni collabora con Faiveley ma ha dirottato su due società tedesche tutta la fornitura degli impianti, nonostante ci fossero le premesse per mantenerla sul mercato italiano». Questa mattina, alle 11, nella sede di via Volvera, ci sarà un incontro con i vertici aziendali, i rappresentanti delle istituzioni locali e alcuni parlamentari piemontesi, nella speranza di trovare una soluzione. [M. MAS.]

(La Stampa 18 novembre)