venerdì 9 dicembre 2016

UNA TESTIMONIANZA SINGOLARE

HANS KUNG, Libertà nel mondo, Ed. Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2014, pag. 71, € 7,00.
Tommaso Moro è stato, nel XVI secolo, uno degli uomini più potenti dell'Inghilterra. Apparentemente lontano dalla “perfezione evangelica” che veniva identificata comunemente con la condizione del monaco celibe, povero e obbediente ai superiori: era infatti sposato, padre di figli, proprietario di terre e secondo in autorità soltanto al re. Eppure.... Eppure, quando Enrico VIII gli chiede di rinunziare ai dettami della coscienza per la ragion di Stato, Tommaso non ci sta: accetta di perdere il potere, le proprietà, la famiglia e persino la vita pur di non tradire ciò che riteneva essere il progetto divino sull'umanità. Con cò diventa non solo un santo canonizzato dalla Chiesa cattolica, ma un esempio universale di “libertà nel mondo”. La vicenda – e le sue implicazioni teologiche – sono magistralmente evocate in questo aureo libretto di Hans Kung, certamente uno dei massimi teologi “ecumenici” contemporanei: le condanne da parte del Vaticano non hanno impedito che i suoi numerosi libri (tra cui la trilogia Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo) siano stati tradotti in decine di lingue.
L'introduzione di Augusto Cavadi e la postfazione di Alessandro Plotti propongono riflessioni e sottolineature per leggere Tommaso Moro e il suo messaggio dentro il nostro tempo. La sua, a mio avviso, è soprattutto una testimonianza.

   Franco Barbero