Torneranno a lavorare a fine mese i 700 operai delle Presse di Mirafiori da anni in cassa integrazione. Nel grande reparto lungo corso Settembrini si realizzano le fiancate delle scocche per molti modelli del gruppo, non solo per quelli prodotti alle Carrozzerie di corso Tazzoli. La ripresa dell'attività è un segnale positivo che arriva dopo la partenza, nei mesi scorsi della linea del Maserati Levante. I contratti di solidarietà riguardano ancora i dipendenti delle Carrozzerie mentre alle Meccaniche il lavoro è regolare. Resta ancora un certo numero di cassintegrati alla Costruzione stampi.
Il rientro al lavoro dei 700 delle Presse è dunque un segnale importante per il futuro dell'intero complesso produttivo torinese di Fca: «Si avvicina sempre più l'auspicata fine dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali in Fca», dice il segretario generale del Fismic, Roberto Di Maulo. Secondo il sindacalista «Mirafiori sta tornando al ruolo che gli compete di protagonista dell'innovazione tecnologica e organizzativa del settore manifatturiero italiano». Non sembra essere solo una tendenza in Fca. «La ripresa - spiega Claudio Chiarle della Fim - si avverte in molte aziende dell'automotive. Non siamo ancora alla ripresa delle assunzioni ma in molti casi si conclude il ricorso alla cassa integrazione o agli ammortizzatori sociali».
La Fiom commenta con prudenza la buona notizia del nuovo inizio del lavoro alle Presse: «Auspichiamo - dice il segretario torinese Federico Bellono - che, a differenza di altri settori di Mirafiori, non ci sia più bisogno nei prossimi mesi di ulteriori ricorsi agli ammortizzatori sociali».
Nel giorno dell'annuncio della fine della cassa alle Presse, l'azienda ha comunicato ai sindacati firmatari degli accordi l'entità dei premi di produzione legati ai risultati del 2016. I premi medi, calcolati sulla seconda fascia retributiva, variano da stabilimento a stabilimento. A Mirafiori Carrozzeria il premio è di 1.320euro, alle Presse 1.650. A Venaria Lighting il premio sarà di 1.914 euro come a Verrone, in provincia di Biella e a Venaria Ali. Più contenuti i premi di Cnhi. Tranne alla produzione Motori di Torino, dove l'emolumento arriverà a 1.650 euro, negli altri siti del Torinese non supererà i 1.150 euro. Il premio di produzione sarà pagato con la busta di febbraio.
Paolo Griseri
(la Repubblica 7 febbraio)
Il rientro al lavoro dei 700 delle Presse è dunque un segnale importante per il futuro dell'intero complesso produttivo torinese di Fca: «Si avvicina sempre più l'auspicata fine dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali in Fca», dice il segretario generale del Fismic, Roberto Di Maulo. Secondo il sindacalista «Mirafiori sta tornando al ruolo che gli compete di protagonista dell'innovazione tecnologica e organizzativa del settore manifatturiero italiano». Non sembra essere solo una tendenza in Fca. «La ripresa - spiega Claudio Chiarle della Fim - si avverte in molte aziende dell'automotive. Non siamo ancora alla ripresa delle assunzioni ma in molti casi si conclude il ricorso alla cassa integrazione o agli ammortizzatori sociali».
La Fiom commenta con prudenza la buona notizia del nuovo inizio del lavoro alle Presse: «Auspichiamo - dice il segretario torinese Federico Bellono - che, a differenza di altri settori di Mirafiori, non ci sia più bisogno nei prossimi mesi di ulteriori ricorsi agli ammortizzatori sociali».
Nel giorno dell'annuncio della fine della cassa alle Presse, l'azienda ha comunicato ai sindacati firmatari degli accordi l'entità dei premi di produzione legati ai risultati del 2016. I premi medi, calcolati sulla seconda fascia retributiva, variano da stabilimento a stabilimento. A Mirafiori Carrozzeria il premio è di 1.320euro, alle Presse 1.650. A Venaria Lighting il premio sarà di 1.914 euro come a Verrone, in provincia di Biella e a Venaria Ali. Più contenuti i premi di Cnhi. Tranne alla produzione Motori di Torino, dove l'emolumento arriverà a 1.650 euro, negli altri siti del Torinese non supererà i 1.150 euro. Il premio di produzione sarà pagato con la busta di febbraio.
Paolo Griseri
(la Repubblica 7 febbraio)