mercoledì 8 marzo 2017

Perché una Asl non dovrebbe assumere i medici che servono?

Metti una Regione, già stremata da anni di piani di rientro e blocchi del turn over, in cui l'80% dei ginecologi non fa interruzioni di gravidanza negli ospedali pubblici. Chissà se li pratica privatamente? I rumors lo sussurrano da anni, ma nessuna indagine ufficiale in merito è mai stata fatta né nel Lazio, né altrove: prima grave mancanza dei ministeri che così mancano di vigilare su un reato. E metti che il governatore di quella regione decida che la faccenda viola gravemente una legge dello Stato che lo obbliga a erogare la prestazione, perché l'interruzione di gravidanza è tra quelle definite essenziali, cui hanno diritto tutti gli italiani: seconda grave mancanza dei ministeri che violano la Costituzione mancando di tutelare la salute delle cittadine. Metti poi che quel governatore si trovi a dover assumere personale medico. Che farà? Cosa farebbe un buon manager? Assumerebbe il personale di cui è carente. Quindi, un ginecologo che faccia quel che serve (aborti, interventi oncologici, asportazione di fibromi…). Così ha fatto Zingaretti, governatore del Lazio. Ma, apriti cielo. Lasciamo stare la Cei, che si impiccia dei fatti della Repubblica che non la riguardano. Ma a tuonare è stata anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, la stessa carica istituzionale che, per legge, deve tutelare proprio che le prestazioni essenziali siano erogate ovunque e a tutti. Lorenzin dice che assumendo medici che soddisfano i bisogni di salute dei cittadini si snatura la 194. Mai che si sia chiesta se non la si snaturi di più mandando le donne dai vessatori delle cliniche private o all'estero, esponendole così a rischi fuori controllo. Non solo, la ministra tuona che non ci sono norme che giustifichino selezioni di questo genere del personale medico. Insomma, il pubblico impiego non sarebbe, secondo il ministro, autorizzato a selezionare le assunzioni in base alle necessità. Male: se le Asl sono aziende devono assumere chi serve, non i cugini dei cardinali e medici a pioggia. Altri governatori si stanno mettendo sulla scia di Zingaretti. Speriamo che non mollino. Perché al di là delle considerazioni politiche che ognuno vorrà fare, un paese in cui il 70% dei ginecologi (80 nel Lazio) non fa interruzioni di gravidanza, non può tutelare la salute delle sue cittadine; non ha i medici per farlo.
Daniela Minerva

(la Repubblica 28 febbraio)