sabato 4 marzo 2017

Perdono postumo per gli omosessuali britannici

Alan Turing (Londra1912) era un matematico di genio, fra i padri della moderna informatica: a 28 anni era alla testa di una squadra di ricercatori per decrittare i codici segreti utilizzati dalla Germania nazista per comunicare. Le sue scoperte contribuirono dunque a ridurre la durata della guerra. Turing era gay, in una nazione ancorata a una norma, l'emendamento Labouchere, inserito nell'ampia legge sul crimine del 1885, che aveva introdotto il reato di atti osceni. Per gli omosessuali c'era il carcere: la depenalizzazione arriverà solo nel 1967. Troppo tardi per salvare Turing, incriminato per i rapporti con un giovane, maggiorenne, ospite a casa sua, in una sfera quindi privata. Al processo non negò nulla. Costretto a scegliere fra carcere o castrazione chimica con assunzione di estrogeni scelse questa seconda via. Fu il dramma: perdita delle capacità motorie, sviluppo del seno, crisi depressive. Si suicidò a 41 anni. Il 31 gennaio 2017 è entrato in vigore il Turing Law, così ribattezzato per rendere omaggio al matematico e alle sue sofferenze; il governo sancisce il perdono postumo e la riabilitazione degli omosessuali. Dai loro casellari giudiziari verranno cancellate le sentenze di condanna per il reato di omosessualità.
«Sono molto felice per la scelta del governo di riabilitare così tante persona arrestate e accusate di reati da tempo non più perseguibili nei tribunali», commenta il pastore metodista Timothy Macquiban (Comunità di Roma P. Sant'Angelo). «La Chiesa metodista nel Regno Unito ha giocato un ruolo importante nel sensibilizzare il paese su un argomento che per troppi anni è stato considerato tabù. A ciò si è aggiunto l'accompagnamento delle persone che hanno sofferto per queste vicende, patendo isolamenti e un rifiuto generalizzato. Compito questo che la chiesa continua a svolgere perché molti di questi uomini sono ancora in vita».
Claudio Geymonat

(Riforma 10 febbraio)