sabato 1 luglio 2017

L'amaca di Michele Serra

SICCOME Renzi, avendo vinto con largo margine le primarie, è il segretario del Pd, dire «mai con Renzi» equivale a dire «mai con il Pd» che equivale a dire «mai al governo» che equivale a dire «io non mi sporco le mani» che equivale a dire «così posso continuare a sgridare gli altri». Che cosa può fare, dunque, un elettore di centrosinistra senza partito, senza vincoli, senza pregiudizi, che avrebbe l'intenzione di non votare più per Renzi, ma al tempo stesso, se gli è consentito, non vorrebbe disperdere il voto per poi assistere al trionfale (e a questo punto meritato) ritorno della destra a Palazzo Chigi?
È precisamente questa la domanda che si è fatto Giuliano Pisapia; ed è la domanda che non si è fatto Tomaso Montanari, la cui linea (mai con Renzi) ha il grande pregio di essere chiarissima e riposante: nel senso che prelude alla pace eterna della sconfitta. È bene, però, mettere in preventivo l'ipotesi che il suddetto elettore, non volendo dare il voto a Renzi, non si sogni neanche dipinto di darlo a Montanari, e preferisca entrare direttamente nel limbo dei perduti andando a ingrossare l'esercito dei non votanti. Meglio le dimissioni dalla Polis piuttosto che questa infinita riedizione della solita vecchia solfa.

(la Repubblica 20 giugno)