Riprendo
e sintetizzo un ampio studio che pubblicai nel 1999 per superare
l'ideologia e la teologia esclusivista.
Nel
libro degli Atti degli
apostoli troviamo un
testo che sembra escludere la stessa possibilità di concepire una
via di salvezza fuori dall'orizzonte cristiano. Così come suona,
rappresenta un'affermazione netta, categorica, “assolutizzante”:
“Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi costruttori, è
diventata testata d'angolo. In
nessun altro c'è salvezza;
non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel
quale sia stabilito che possiamo essere salvati” (4,11-12).
Oggi
noi possiamo prendere coscienza di un
fatto: per essere
vera, una cosa non ha bisogno di essere assoluta. In quanto “modello
di verità” (che va ben compreso), “la verità non sarà più
identificata dalla sua capacità di escludere o assorbire altri. Quel
che è vero, rivelerà piuttosto se stesso principalmente mediante la
sua capacità di porsi
in relazione con altre
espressioni della verità e di crescere attraverso tali
relazioni.....Nessuna verità può stare da sola. La verità ha
bisogno, per sua stessa natura, di altre verità.
Se
non è in grado di porsi in relazione, è il caso di porre in
discussione la sua qualità di verità...
La
verità, perciò, “prova se stessa” non trionfando su tutta
l'altra verità,
ma verificando la sua capacità di interagire con altre verità”
(P. Knitter).
Non
devo assolutamente amare di meno la strada sulla quale Dio mi ha
posto se scopro che lo stesso Dio ha donato strade diverse ad altre
donne e altri uomini.
Franco
Barbero