mercoledì 2 agosto 2017

I MOLTI "NOMI" DELLA SALVEZZA


Riprendo e sintetizzo un ampio studio che pubblicai nel 1999 per superare l'ideologia e la teologia esclusivista.
Nel libro degli Atti degli apostoli troviamo un testo che sembra escludere la stessa possibilità di concepire una via di salvezza fuori dall'orizzonte cristiano. Così come suona, rappresenta un'affermazione netta, categorica, “assolutizzante”: “Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi costruttori, è diventata testata d'angolo. In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati” (4,11-12).
Oggi noi possiamo prendere coscienza di un fatto: per essere vera, una cosa non ha bisogno di essere assoluta. In quanto “modello di verità” (che va ben compreso), “la verità non sarà più identificata dalla sua capacità di escludere o assorbire altri. Quel che è vero, rivelerà piuttosto se stesso principalmente mediante la sua capacità di porsi in relazione con altre espressioni della verità e di crescere attraverso tali relazioni.....Nessuna verità può stare da sola. La verità ha bisogno, per sua stessa natura, di altre verità.
Se non è in grado di porsi in relazione, è il caso di porre in discussione la sua qualità di verità...
La verità, perciò, “prova se stessa” non trionfando su tutta l'altra verità, ma verificando la sua capacità di interagire con altre verità” (P. Knitter).
Non devo assolutamente amare di meno la strada sulla quale Dio mi ha posto se scopro che lo stesso Dio ha donato strade diverse ad altre donne e altri uomini.
Franco Barbero