sabato 19 agosto 2017

IL DUALISMO PATOLOGICO




"Ciò che porta la malvagità altruistica a conseguenze fatali è la comprensione del mondo con la categoria della opposizione binaria: dividere l’umanità nelle categorie assolute del bene e del male, in cui tutto il bene è da una parte e tutto il male dall’altra.

Il dualismo si presenta sotto molte forme, non tutte pericolose. C’è il dualismo platonico che distingue nettamente tra mente e corpo, lo spirituale e il fisico. C’è il dualismo teologico che vede all’opera nell’universo due forze soprannaturali diverse (la luce e le tenebre). C’è il dualismo morale che vede bene e male come istinti dentro di noi, tra i quali dobbiamo scegliere. Ma c’è quello che Sacks chiama dualismo patologico che vede l’umanità divisa radicalmente e ontologicamente nell’indiscutibilmente buono e nell’irreparabilmente cattivo.

Per capire come funziona questo dualismo patologico si serve della psicologia di Freud e Klein. Esso fa tre cose: disumanizza e demonizza il nemico; vittimizza chi ne è colpito e lo sottrae alla responsabilità del male che sta compiendo. La conseguenza di questi due primi stadi è che permettono di uccidere e compiere un genocidio in nome di Dio della vita, odiando nel nome del Dio dell’amore e praticando la crudeltà nel nome del Dio della compassione.

La cultura del dualismo patologico ha portato e porta ad alcuni dei peggiori crimini della storia, perché fa sì che le persone demonizzino i loro avversari e si convincano che il male commesso per una buona e santa causa è giustificabile, anzi persino nobile.

Se ci sono delle resistenze a una tale teoria semplificata esse sono quasi sempre risolte dall’invenzione del capro espiatorio, che devia, insieme a un uso funzionale della religione, la violenza interna che altrimenti distruggerebbe il gruppo. La paranoia fa il resto".
Riassunto di Antonio Greco dal libro di Jonthan Sacks