"Ciò che porta la malvagità
altruistica a conseguenze fatali è la comprensione del mondo con la categoria
della opposizione binaria: dividere l’umanità nelle categorie assolute del bene
e del male, in cui tutto il bene è da una parte e tutto il male dall’altra.
Il dualismo si presenta sotto
molte forme, non tutte pericolose. C’è il dualismo platonico che distingue
nettamente tra mente e corpo, lo spirituale e il fisico. C’è il dualismo
teologico che vede all’opera nell’universo due forze soprannaturali diverse (la
luce e le tenebre). C’è il dualismo morale che vede bene e male come istinti
dentro di noi, tra i quali dobbiamo scegliere. Ma c’è quello che Sacks chiama dualismo patologico che vede l’umanità divisa
radicalmente e ontologicamente nell’indiscutibilmente buono e
nell’irreparabilmente cattivo.
Per capire come funziona
questo dualismo patologico si serve della psicologia di Freud e Klein. Esso fa
tre cose: disumanizza e demonizza il nemico; vittimizza chi ne è colpito e lo
sottrae alla responsabilità del male che sta compiendo. La conseguenza di
questi due primi stadi è che permettono di uccidere e compiere un genocidio in
nome di Dio della vita, odiando nel nome del Dio dell’amore e praticando la
crudeltà nel nome del Dio della compassione.
La cultura del dualismo
patologico ha portato e porta ad alcuni dei peggiori crimini della storia,
perché fa sì che le persone demonizzino i loro avversari e si convincano che il
male commesso per una buona e santa causa è giustificabile, anzi persino
nobile.
Se ci sono delle resistenze a
una tale teoria semplificata esse sono quasi sempre risolte dall’invenzione del
capro espiatorio, che devia, insieme a un uso funzionale della
religione, la violenza interna che altrimenti distruggerebbe il gruppo. La
paranoia fa il resto".
Riassunto di Antonio Greco dal libro di Jonthan Sacks