mercoledì 30 agosto 2017

Reale o immaginario?

Come scrive infatti il filosofo Andrea Tagliapietra in un bellissimo libro uscito in questi giorni dal titolo Esperienza (Ed. Cortina): “Nell’era di internet, dello smarphone, dei Google GLass e degli altri apparecchi tecnologici che affollano la nostra vita quotidiana con la capillarità di un’ossessione psichica e l’invadenza di protesi corporee, l’esperienza appare sempre filtrata, mediata da dispositivi composti da schemi che tocchiamo ma non attraversiamo mai e che, quindi, non ci fanno mai toccare il mondo”.
Se un tempo l’uomo doveva percorrere il mondo per esplorarlo e farne conoscenza, ora, tramite radio, televisione, internet, il mondo ci è fornito a casa, come l’acqua, il gas, la luce e ciò modifica radicalmente il nostro modo di fare (Umberto Galimberti, Repubblica 19/08/2017).

Il rischio al quale siamo esposti è che l’immaginario invada a tal punto la nostra vita da crederlo il reale. Per il potere del mercato il gioco è fatto. Siamo condotti per il naso tramite immaginari affascinanti, stellari, seducenti con l’illusione di essere noi i protagonisti della nostra realtà.


Franco Barbero