E'
una metafora ebraica che mi affascina. Essa fuoriesce da mille pagine
della Bibbia. Dio è una compagnia scomoda perché ci fa uscire da
tutti i nostri nascondigli e ci invita, ci sollecita a “venire
fuori” e ci spinge nella mischia della vita.
Molti
uomini e molte donne separate o divorziate lo hanno capito: “Se
nella nostra vita rispunterà un amore, la possibilità di
ricostruire una relazione d'amore, Dio ci sorriderà, la riscalderà,
ci accompagnerà”.
Dio non sopporta chi vuol imporre ad altri il
ghiaccio di una solitudine ”maledetta”. Egli ci accompagna nella
nostra vita anche nella difficile arte del far tesoro dei nostri
errori.. e ci libera dalle “catene” del passato.
Dunque...
ribellarsi può essere bello, può essere evangelico può essere
necessario, ma spesso è difficile e impegnativo. E' importante
camminare con Dio verso un nuovo futuro... “in barba” a tutte le
gerarchie.
Ciò che conta è non cessare mai di interrogarsi, di
confrontarsi, di lasciarsi avvolgere dall'amore di Dio, di ascoltare
la Sua voce, e non proibirsi un nuovo amore. Comunque la
disobbedienza in nome del vangelo non è mai ribellismo, ma la
scelta di “trasgredire”, cioè andare oltre, proprio per essere
più fedeli alla realtà e alla volontà di Dio.
Franco
Barbero