domenica 8 ottobre 2017

Brasilia-Adista. Morto dom Pires, il vescovo più "conciliare".
È deceduto il 27 agosto dom José Maria Pires, ormai novantottenne, primo vescovo nero del Brasile. La prima diocesi che gli venne affidata fu quella di Araçuai (Minas Gerais) nel 1957; nel 1965 fu nominato arcivescovo di Paraiba; qui rimase fino all'età della pensione, nel 1995. Partecipò al Concilio Vaticano II e fu fra i firmatari del Patto delle Catacombe, che invitava la Chiesa ad una vita povera. Lo ricorda Francesco Strazzari, che lo conobbe personalmente, su Settimana News. «Non era molto soddisfatto del post-concilio», ricorda il giornalista. «"Manca ancora molto - mi diceva - per tradurre in pratica ecclesiale le aperture indicate dal concilio". Parlava con passione del Vaticano II: "Il concilio non venne a modificare i dogmi, per permise che la Chiesa scuotesse la polvere del tempo, che impediva alle persone di intravvedere il segno di come deve essere per mostrare Cristo al mondo. Il fine non è la Chiesa: è Cristo, del quale essa è segno e strumento, cioè sacramento"». Non era soddisfatto neanche dello stato della collegialità episcopale, sulla quale Strazzari ricorda queste parole del vescovo: «Speravamo che il sinodo dei vescovi, periodicamente convocato dal Santo padre, fosse espressione vera della collegialità. Diversamente, divenne appena una specie di consiglio del papa in modo tale che perfino il documento finale non è opera del sinodo, ma un'esortazione post-sinodale di responsabilità esclusiva del papa. Si sente che la curia romana molto più che il sinodo dei vescovi è in realtà la vera portavoce della gerarchia». Mentre sul Codice di Diritto Canonico, in particolare sul canone 230, primo paragrafo, la dove si dice: «I laici di sesso maschile, che abbiano l'età e le doti determinate, con decreto della Conferenza episcopale possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e accoliti», dom Pires manifestava la sua posizione critica: «Usando il termine viri (sesso maschile) - osservava - sono automaticamente escluse le donne. Esse non possono essere istituite. È una vergogna!». Strazzari rileva poi che «andò mutando) il suo severo giudizio con l'apparire sulla scena di papa Francesco».
(Adista 16 settembre)