sabato 16 dicembre 2017

MA LANOSTRA TERRA NON MORIRÀ

Linciati i laghi
Massacrati i mari
Smembrate le montagne

Ma la nostra terra non morirà

Qui
là    
ovunque
un lago viene ucciso dall'urina arsenica
delle vescica di fabbriche lucrose
un ruscello avvelenato vacilla giù per le colline
e vomita caos nel mare malato
il lamento della balena, a pancia in su come un pesce in padella
cavalca il gelido canto del cigno di acque che si aprono.

Ma la nostra terra non morirà

E la pioggia
la pioggia cade, acida, su foreste sempre più brulle
i rami amputati dai pugnali infetti
di nuvole ammorbate
Salici piangenti gocciolano lacrime al mercurio
nell'occhio di terreni singhiozzanti

Ma la nostra terra non morirà

Pesci sono morti nelle acque. Pesci.
Uccelli sono morti sugli alberi. Uccelli.
Conigli sono morti nelle tane. Conigli.

Ma la nostra terra non morirà

La nostra terra vedrà ancora
occhi lavati da nuova pioggia
il sole del tramonto si leverà ancora
splendente come nuova moneta.
Il dispiegarsi del vento suonerà la sua melodia
con gli alberi a cinguettare e l'erba a danzare;
i pendii collinari ondeggeranno con raccolti prosperi
le pianure ammiccheranno con occhi di erba e grazia.
Il mare berrà ciò che il suo cuore contiene
quando un tuono esaltante spalancherà il cancello del cielo
e una nuova pioggia si abbatterà
in tamburi di gioia.
La nostra terra vedrà ancora,

questa terra, LA NOSTRA TERRA.

Poeta nigeriano Niyi Osundare