giovedì 14 dicembre 2017

Polemica in giunta a Pinerolo

Tutte vuote tranne una, l'altra sera, le poltrone dei consiglieri di opposizione. In questo modo il Pd, i Moderati, Sinistra Solidale, Pinerolo In Comune e Forza Italia Berlusconi hanno voluto manifestare il loro dissenso contro le modalità con le quali è sorto a Pinerolo il neo comitato Le Macine. Una realtà di quartiere riconosciuta ufficialmente dalla Giunta comunale il 10 ottobre, che dà a questo organismo, nato su iniziativa dei cittadini, un ruolo di portavoce di tutta una serie di iniziative che mirano a migliorare la qualità della vita nel quartiere. Si legge nella delibera della Giunta: «Oltre che a sensibilizzare le coscienze dei cittadini per sviluppare la crescita culturale e sociale per una partecipazione propositiva e costruttiva alla vita istituzionale dell'Ente comunale e della comunità nel suo insieme».

Le accuse
E sino a qui non ci sarebbe nulla da eccepire nei confronti di un'iniziativa che mira ad una politica partecipata. Ma il problema - che è stato sollevato in prima battuta dalla consigliera Enrica Pazé di Pinerolo In Comune - è legato al fatto che la nascita del comitato sia stata poco pubblicizzata e che al suo interno veda la presenza di simpatizzanti e parenti dei grillini, quasi a lasciare intendere che, in questo modo il governo pentastellato si sia garantito una cospicua fetta di simpatie all'interno del quartiere. Nella precedente seduta del Consiglio comunale proprio su questi aspetti la serata si era vivacizzata. I toni da parte dei grillini si erano alzati. E da qui, ecco la protesta dei gruppi di minoranza (ad eccezione del leghista Gualtiero Caffaratto). In un documento co-firmato dall'opposizione si legge: «Forzare i contenuti del regolamento sulla partecipazione per riconoscere l'istituzione di un comitato di quartiere composto da sei persone rappresentanti di tre nuclei familiari, due dei quali riconducibili direttamente a due consiglieri comunali del M5S, crediamo abbia poco a che fare con la partecipazione e con la democrazia».

La replica
Puntuale la replica dei grillini, dice Giorgio Pittau, capogruppo M5S: «Non è vero che abbiamo fatto un comitato pentastellato. Il regolamento non ha competenza sulla sua composizione. A noi interessa che la sua costituzione venga pubblicizzata e certamente non è vietato ad un simpatizzante grillino partecipare». Conclude Luigi Carignano, presidente del Consiglio comunale: «Da regolamento il comitato una volta riconosciuto dal Comune deve per forza essere aperto a tutti gli abitanti. Il Consiglio comunale ha quindi respinto tutte le accuse». Intanto la bagarre ha portato ad un risultato: ieri il neo comitato è stato sciolto.
Antonio Giaimo

(La Stampa 2 dicembre)