lunedì 26 febbraio 2018

OBBLIGO DI PRESEPE ANCHE IN ASCENSORE

Non solamente il direttore del Museo di Torino, ma tutti gli italiani traditori, che hanno svenduto la Patria allo straniero, devono tremare. Dal 5 di marzo, dopo il trionfo della destra alle elezioni, l'Italia tornerà finalmente agli italiani, grazie a un programma di purificazione nazionale del quale anticipiamo i punti salienti.

Museo Egizio
Una volta allontanato il direttore, bisognerà procedere a riformare radicalmente l'esposizione. Solo un osservatore fazioso potrebbe negare quanto il Museo Egizio strizzi l'occhio, sfacciatamente, alla cultura egiziana: a spese del contribuente italiano! Tutte quelle lugubri mummie, per esempio, non appartengono alla nostra tradizione culturale. O accettano di farsi rinchiudere nelle allegre bare di mogano tanto care alla nostra cultura funeraria, con cuscino di fiori e annuncio mortuario sulle pagine torinesi della Stampa (a carico del governo egiziano, ovviamente) o se ne tornano a casa loro. Quanto all'iconografia, quando mai si sono visti, da noi, tutte quelle ridicole figure di profilo? Verranno ritoccate una per una da una squadra di restauratori patrioti, costringendo gli egiziani a girarsi verso di noi (tra l'altro, è più educato), in quella posizione frontale che, dai Greci ai giorni nostri, contraddistingue la nostra concezione della figura umana.

Le guide
La rieducazione delle guide del museo prevede un breve discorso introduttivo, per ricordare a tutti che l'antico Egitto porta sfiga, seguito da una breve filippica contro gli arabi, i cammelli e i datteri. In una apposita sala si dimostrerà che le piramidi, inizialmente concepite come normali edifici con quattro pareti verticali e un tetto, sono venute a forma di piramide solo per l'incapacità degli egiziani di costruire i muri diritti.

Le moschee
Che fare delle moschee? Salvini aveva proposto di raderle al suolo, ma è rimasto molto deluso quando gli hanno spiegato che in Italia praticamente non ce ne sono. Le poche esistenti andranno comunque restituite a un uso compatibile con i nostri costumi. Fratelli d'Italia propende per la riconversione in chiese. Basta levare un po' di quei ghirigori che piacciono tanto ai maomettani e rimpiazzarli con le madonne ploranti e i santi sbudellati che piacciono tanto ai cristiani, ficcare un altare da qualche parte, trasformare il minareto in campanile (basta piantare una croce in cima), imbavagliare il muezzin e sostituirlo con un campanaro. Invece Berlusconi, che in quanto leader dei moderati e più disponibile a scendere a compromessi, propone locali di danza del ventre con entraineuse magrebine, possibilmente minorenni, e clienti occidentali dal portafogli gonfio, anche per favorire lo scambio culturale. La catena, in segno di amicizia con il Nord Africa, dovrebbe Chiamarsi "Le nipoti di Mubarak"

Il kebab
Sarà ancora legale, a patto che venga mangiato con la forchetta e il coltello, come si usa tra la gente civile. Previsto anche un severo dazio, per evitare la concorrenza sleale con il nostro cibo popolare. E dovrà essere preparato da personale diplomato, residente in Italia da almeno venticinque anni. In sostanza, il kebab costerà dai quaranta ai quarantacinque euro al pezzo e non potrà essere consumato per la strada ma nel ristorante accanto nel quale avrete prenotato un tavolo il giorno prima. Gli esperti prevedono che, grazie a queste misure di equità, noi italiani torneremo al nostro tradizionale, genuino street-food: pizza bisunta, cartoccio di calamari mosci, panino con mortadella e cellofan.

Il presepe
Sarà obbligatorio non solo nelle scuole, ma anche in casa e negli uffici. Anche in ascensore, se passa la linea di Mario Adinolfi. Previste visite fiscali, a sorpresa, per controllare che tutto sia in regola: devono esserci almeno due pecore, una sulle spalle del pastorello e l'altra sdraiata nel muschio. I tre magi devono essere bianchi; visto che venivano dall'Oriente, se proprio si vuole uno può essere giapponese. Berlusconi ha proposto un emendamento: la capanna di sughero può essere ampliata fino a una superficie di ottanta metri quadrati e condonata automaticamente. Ha anche chiesto di affiancare, al classico pastorello accosciato, un paio di pastorelle scosciate.

Il velo
Abolizione totale. Berlusconi chiede che vengano aboliti anche gli altri indumenti femminili, perché hanno il chiaro scopo di mortificare le donne.
Michele Serra

(L'Espresso 18 febbraio 2018)