LE
RADICI CRISTIANE DELL’ITALIA
(Beppe
Manni - Gazzetta di Modena – 25-2 18)
Anche
i politici In quaresima devono fare un esame di coscienza: molti di
loro infatti fanno continuamente riferimento alle radici
cristiane dell’Italia e
dell’Europa.
Tempo fa i vescovi terrorizzati dal comunismo,
raccomandavano agli italiani di votare un partito democratico e
cristiano. Con la caduta del comunismo chiedevano di votare partiti
che garantissero i valori e i principi ‘non negoziabili’: difesa
della vita, della famiglie e delle scuole cattoliche. Oggi
saggiamente tacciono. Ma diversi politici di ogni partito amano fare
presepi, esibire crocefissi, corone del rosario, farsi vedere nei
primi banchi in chiesa e nelle processioni patronali o vantare zie
suore in odore di santità.
Tornano a chiedere i voti dei cattolici.
Facendo ammenda non tanto dei voti ricevuti dai mafiosi, del loro
comportamento immorale o dell’odio razziale, ma scusandosi di aver
fatto leggi laiche e civili come le unioni civili. O di avere toccato
qualche privilegio clericale.
Quindi
per par condicio è giusto sottoporli tutti all’esame
di coscienza, pubblicamente.
Prima di tutto sui i dieci comandamenti un antichissimo codice morale
condiviso dalle civiltà di ogni tempo: hai rubato, ucciso e
danneggiato persone, giurato il falso, fornicato? Ma chi dice di far
riferimento alle “radici cristiane” ha qualche obbligo in più.
Hai perdonato al nemico? Sei stato mite e pacifico? Quante volte sei
stato maldicente, violento, aggressivo o hai covato odio, usato il
ricatto e meditato vendette? Siete stati puri di cuore? Per molti di
loro le molestie sessuali sono i peccati veniali, ma la percentuale
di fornicatori, adulteri, poligami veri o presunti con annullamento
della santa rota, violentatori e ‘pedofili’, con minorenni, è
piuttosto alto. Ero senza tetto e straniero: mi avete accolto e dato
una casa? Piuttosto li lasciamo annegare nel mare nostrum o li
picchiamo lungo le strade. Il ricco epulone dava le briciole ai cani
e a Lazzaro, ai piedi delle loro laute mense. Molte delle vostre
leggi tolgono il pane e le case ai poveri e le danno ai ricchi che
hanno regge, barche di lusso e conti all’estero. Non giudicare,
“Chi dà dello ‘cretino’ al vicino dovrà rispondere come
omicida” (Matteo 5 ss.): uno sgarbi qualsiasi (nomen omen, il nome
ne tratteggia il comportamento) offende, calunnia, deride e
sbeffeggia l’avversario spesso indifeso. Ancora usate il dialogo
con l’avversario per una qualche riconciliazione? Cercate il bene
di tutti come “il padre dei cieli che dona la pioggia ai buoni e ai
cattivi”? Il vostro cuore di pietra è toccato dalla pietà e dalla
misericordia, le virtù che distinguono l’uomo dalla bestia?
Cari
politici togliete il povero crocefisso
dalle aule pubbliche, non fatevi vedere nelle chiese e pregate se ne
avete voglia ‘nel segreto della loro stanza’ facendo un
approfondito esame di coscienza privato.
Anche
noi in questi giorni di elezioni non ci lasceremo ingannare dalle
parole colorate, ma vi
esamineremo, facendo memoria
dei vostri fatti e misfatti, del presente e passato. Rileggendo non
solo i dieci comandamenti ma la Costituzione e il Codice Civile, che
non sono parola di dio ma parole condivise di uomini buoni e saggi.