domenica 25 marzo 2018

M5s, nuovo attacco alla sindaca "Olimpiadi, un suicidio politico"

Di che cosa stiamo parlando
La sindaca di Torino Chiara Appendino ha inviato al Coni la lettera con cui manifesta l'interesse della città a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. La mossa arriva dopo forti fibrillazioni nel M5s, con una minoranza di consiglieri contrari. II Coni, però, si era già mosso a gennaio per studiare una candidatura di Milano. Inizia una settimana calda: oggi la questione Giochi approda in Sala Rossa a Torino, mentre domani il presidente del Coni Giovanni Malagò sarà al Cio di Losanna per parlare di Olimpiadi.

«Siamo molto felici. Prima c'era il problema di portare avanti una candidatura, ora c'è una competizione, o un interesse diffuso, e, probabilmente, altri territori che si vorrebbero fare avanti», dice il presidente del Coni Giovanni Malagò. Il numero uno dello sport italiano rompe il silenzio sui Giochi del 2026 e sulla lettera d'interesse inviata dalla sindaca di Torino Chiara Appendino. Su Radio2, Malagò spiega che a destare la maggiore attenzione è anche il fatto che «sono cambiate le regole oggi le Olimpiadi si possono fare in modo contenuto, sostenibile. Non servono particolari impegni sulle infrastrutture e soprattutto il Cio ti finanzia».
Dove si faranno i Giochi? «Ora abbiamo molte opportunità, bisogna fare una valutazione serena, perché poi alla fine c'è comunque una competizione e sarebbe paradossale giocarsi la carta sbagliata», abbozza il capo del Coni. Di sicuro, c'è che il Comitato olimpico nazionale già il 15 gennaio ha chiesto alla WePlan srl un'analisi di fattibilità della candidatura di Milano. Il lavoro, però, non è ancora stato ultimato: «É tutto congelato, in attesa che si formi il governo, che è uno dei soggetti che devono esprimere una disponibilità a candidare l'Italia», assicura Roberto Daneo, socio di WePlan, cresciuto professionalmente proprio al Toroc (il Comitato che ha organizzato Torino 2006) e poi diventato l'uomo della candidatura (vincente) di Milano all'Expo 2015. Il suo studio prenderà in considerazione anche Torino? «Nulla è stato ancora deciso», risponde Daneo, lasciando dunque aperta la possibilità di un tandem tra i due capoluoghi.
Del resto, proprio il tandem "Mi-To" sarebbe la soluzione su cui Malagò starebbe lavorando già da novembre. Una possibilità di cui la stessa Appendino sarebbe stata al corrente sin dall'inizio, almeno stando a quanto trapela dagli uffici del Coni.
La sindaca sapeva della candidatura di Milano o no? E la stessa domanda che i 5 Stelle contrari ai Giochi stanno ponendo in queste ore a Appendino. In una parte del M5s sta montando rabbia, come dimostra lo sfogo di un'attivista della prima ora, che nel gruppo "segreto" dei grillini torinesi ha accusato la prima cittadina di voler commettere un suicidio politico e di aver umiliato la sua maggioranza. Oggi, tra l'altro, la questione approderà in Consiglio comunale, su richiesta di Lega e Pd, dunque sono previste nuove fibrillazioni nel gruppo M5s. In contemporanea, sotto Palazzo Civico ci sarà il primo presidio organizzato da cittadini e movimenti contrari ai Giochi bis.
Resta poi un dilemma di fondo: l'Italia riuscirà a superare la concorrenza internazionale? Se ne saprà di più domani, quando Malagò sarà al Cio proprio per parlare di Olimpiadi. Intanto dal Canada arrivano buone notizie: Calgary ha ammesso di non avere al momento fondi per la candidatura. Le possibili concorrenti restano dunque Sion, in Svizzera, e Graz, in Austria, ma in entrambi i casi ci sono forti perplessità tra i cittadini.
Stefano Parola, Jacopo Ricca

(la Repubblica 19 marzo)