“Quando
prego non prego mai per me stessa, prego sempre per gli altri oppure
dialogo in modo pazzo, infantile o serissimo con la parte più
profonda di me, che per comodità io chiamo Dio (…) e questo
probabilmente esprime meglio il mio amore per la vita: io riposo in
me stessa. E quella parte di me, la parte più profonda e la più
ricca in cui riposo è ciò che io chiamo Dio”.
Etty Hillesum, Diario,
14 luglio 1942