VILLAR PELLICE - Gli ultimi 14 anni della sua lunga vita sacerdotale (l'ordinazione è avvenuta nel 1952) don Antonio Buffa li ha trascorsi come parroco del priorato di S. Maurizio a Villar Pellice e gli ultimi 8 anche parroco di S. Maria Assunta a Bobbio Pellice. La parola fine a questo prolungato servizio pastorale l'ha posta alcuni giorni fa, rassegnando le dimissioni per motivi di età (89 anni ad agosto) e di salute. Villar non lo perde del tutto perché rimarrà negli ampi locali dell'antico priorato, che ha fatto restaurare e che gli permettono una residenza autonoma dagli spazi pastorali necessari alla parrocchia vera e propria. A sostituirlo il vescovo, mons. Derio Olivero, ha nominato quale amministratore parrocchiale per le due comunità, don Antonello Alibardi. Don Antonello, 57 anni, prete novello, ordinato lo scorso 3 marzo, risiederà a Torre Pellice, affiancando don Manuel Capa de Toca, come collaboratore parrocchiale, sostituendo anche don Fabiano Corsato, prossimo a partire per l'Africa come "Fidei Donum".
Un sentito grazie a don Buffa l'esprime il sindaco di Villar Pellice, Lidia Garnier: «Uomo eccezionale, di dialogo rispetto, riconciliazione e collaborativo ad ogni iniziativa che si svolgeva in paese. Rispettosissimo della Chiesa valdese, ha vissuto con molto entusiasmo l'esperienza dell'ecumenismo collaborando con i due pastori che si sono succeduti Bruno Gabrielli prima e Stefano D'amore poi. A gennaio ha ancora partecipato al tempio valdese, in occasione della Settimana di preghiere per l'unità dei cristiani, allo scambio dei pulpiti. Non se la sentiva più di predicare ed ha invitato il vescovo a sostituirlo. Mi passi il termine, don Buffa è stato un vero 'laico", senza pregiudizi e senza posizioni di parte, una qualità inestimabile che gli va riconosciuta». (r. a.)
Un sentito grazie a don Buffa l'esprime il sindaco di Villar Pellice, Lidia Garnier: «Uomo eccezionale, di dialogo rispetto, riconciliazione e collaborativo ad ogni iniziativa che si svolgeva in paese. Rispettosissimo della Chiesa valdese, ha vissuto con molto entusiasmo l'esperienza dell'ecumenismo collaborando con i due pastori che si sono succeduti Bruno Gabrielli prima e Stefano D'amore poi. A gennaio ha ancora partecipato al tempio valdese, in occasione della Settimana di preghiere per l'unità dei cristiani, allo scambio dei pulpiti. Non se la sentiva più di predicare ed ha invitato il vescovo a sostituirlo. Mi passi il termine, don Buffa è stato un vero 'laico", senza pregiudizi e senza posizioni di parte, una qualità inestimabile che gli va riconosciuta». (r. a.)