mercoledì 9 maggio 2018

"CHIUDERE FORZA NUOVA, NON VICOFARO".
ASSEMBLEA ANTIFASCISTA IN DIFESA DI DON BIANCALANI


Non è il centro accoglienza per i migranti africani della parrocchia di don Massimo Biancalani a Vicofaro, ma le sedi di Forza nuova che vanno chiuse. Risponde così l'Assemblea permanente antirazzista e antifascista di Vicofaro al nuovo attacco contro il parroco di Vicofaro da parte dei neofascisti di Forza nuova che la scorsa estate avevano duramente contestato don Biancalani (v. Adista Notizie n. 30/17) e che nella notte fra il mercoledì e il giovedì santo hanno appeso nei pressi della chiesa un grande striscione con la scritta: "Droga, nigeriani e Biancalani la rovina dei giovani italiani. Chiudere Vicofaro".
La parrocchia sta diventando un «centro di reclutamento di delinquenti», ha poi dichiarato Leonardo Cabras, coordinatore di Fn per il centro Italia, probabilmente riferendosi al fatto che pochi giorni prima era stato arrestato per spaccio un nigeriano ospitato a Vicofaro trovato in possesso di due grammi di marjuana. Più che un centro di accoglienza, ha proseguito Cabras, è «una sorta di centro sociale anarchico» in cui si svolgono «attività illecite» e «don Biancalani altro non è che un provocatore fiancheggiatore del caos e dell'illegalità finanziato con i soldi pubblici destinati all'accoglienza e che più propriamente vorremmo vedere impiegati a favore dei nostri tanti connazionali in difficoltà». Per il prossimo 21 aprile i neofascisti del partito guidato da Roberto Fiore annunciano una manifestazione di protesta – e un'altra pare sarà organizzata da Casa Pound – quando a visitare il centro accoglienza di Vicofaro verrà Laura Boldrini, rieletta alla Camera nelle liste di Liberi e uguali.
Il vescovo di Pistoia tace, ma si è appreso che sta sostenendo economicamente le attività del centro che, contrariamente alla disinformazione spacciata da oppositori e parte della stampa, usufruisce dei finanziamenti pubblici per appena 13 immigrati (i famosi 35 euro al giorno) ma ne ospita circa 70 "invisibili", oltre a 7 italiani senza casa. Immediata solidarietà a Biancalani è stata invece espressa dall'Assemblea permanente antirazzista e antifascista di Vicofaro, che ha indetto un'assemblea cittadina per il 13 aprile e ha diramato un comunicato di sostegno al parroco.
«Prendendo a pretesto, i comportamenti senz'altro sbagliati ma di entità quasi insignificante, di alcuni rifugiati, il gruppo fascista arriva a chiedere, come in una sorta di mondo alla rovescia, la chiusura dei Centri di accoglienza – si legge nella nota –. Noi sosteniamo con forza che sono i covi di questi cialtroni che devono essere chiusi in quanto rifugio e fucina di ideologie criminali, fuori legge, negatrici di ogni valore umano e civile e condannate per sempre dalla Storia. I recenti attacchi da parte di questa manovalanza ma anche dei nuovi amministratori locali (il sindaco di Pistoia di Fratelli d'Italia, n.d.r.) vorrebbero cancellare l'esperienza di Vicofaro perché non omologata, e non omologabile essendo una realtà che accoglie in numero consistente gli "scartati", gli "invisibili", i "rifiutati" (tra questi anche alcuni senzatetto italiani) che sarebbero stati costretti altrimenti a vivere nella strada in condizioni disperate. Ribadiamo che la situazione di emergenza legata all'immigrazione non è prodotta certo da chi cerca di sopperire generosamente, con le sue modeste risorse e con l'aiuto dei volontari e della comunità, alle mancanze e alle inefficienze delle istituzioni, ma da una legislazione inadeguata e inefficace e da provvedimenti disumani». Al contrario, prosegue il comunicato dell'Assemblea permanente antirazzista e antifascista di Vicofaro, «le iniziative sviluppate negli ultimi due anni a Vicofaro e a Ramini – dai corsi di insegnamento dell'Italiano alla pizzeria "Al rifugiato", al lavoro di informazione e di controinformazione, all'avviamento professionale nella pasticceria, nella panetteria, nella sartoria e nella lavorazione della pelle, alla coltivazione biologica – costituiscono un laboratorio di integrazione e un patrimonio per tutta la cittadinanza, perciò  non accetteremo mai che siano disperse  per il progetto criminale di alcuni gruppi».
L'Assemblea chiede a Prefettura e Questura di vietare le annunciate manifestazione dei neofascisti, «che suonerebbero a spregio dei principi di democrazia e solidarietà, e costituirebbero una provocazione di fronte alla quale ci troveremo costretti a indire un presidio antifascista». E invita «tutte le forze che credono nei valori fondanti della Costituzione antifascista e antirazzista» a schierarsi «a fianco di don Biancalani e delle persone da lui accolte, riaffermando, nello spirito della Resistenza, che la dignità, il rispetto per l'altro, l'uguaglianza sono valori irrinunciabili per la convivenza civile e umana nella nostra città».
Luca Kocci

(Adista 14 aprile 2018)